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White chalk – P.J. Harvey

È inquieta Polly Jean, come un fantasma intrappolato nel suo castello. Si aggira di bianco vestita tra le stanza vuote e buie portando con sé il bagliore della sua trasparenza e il limpido sussurro della sua voce.
È tormentata Polly Jean, come un guerriero ancora pieno di energia ma a cui hanno tolto le armi.
È attraente Polly Jean, come una sirena che ti seduce con il suo canto e ti trascina sul fondo del mare, prima azzurro, poi blu e poi sempre più scuro, sempre più freddo.
È tagliente Polly Jean, come la lama di un coltello o come le parole. Parole piene di tristezza, di angoscia e di paura cantate con una voce talmente acuta da fare male, da farti venire la pelle d’oca, da farti sentire freddo. Accade in The mountain. La voce di Polly Jean cresce sempre di più mentre urla: “The first tree will not blossom The second will not grow The third is almost fallen. Since you betrayed me so” e diventa quasi insopportabile come il treno che stride sui binari.
È anche dolce Polly Jean, quando saluta sua nonna in To talk to you. Per parlare con te vorrei essere anch’io sotto la terra, le dice con una voce talmente flebile che le parole diventano quasi indistinguibili dalla musica.
Implora l’oscurità Polly Jean, la cara oscurità che può proteggere, che può nascondere e qui la melodia si fa più soave, un pianoforte ci coccola e la sua voce ci culla verso la sorella notte(Dear darkness).
È quasi blasfema Polly Jean quando invoca il diavolo… quando gli dice di venire, di venire ancora una volta (The devil).
È un disco assai particolare quello di P. J. Harvey, fatto di atmosfere fosche, di suoni oscuri, di pochi strumenti e della sua voce che muta per interpretare stati d’animo diversi. Somiglia ad un quadro di Turner o di Constable, fa venire in mente il sublime di Kant: qualcosa che fa paura e attrae allo stesso tempo. Una vertigine di cui non puoi fare a meno.

Credits

Label: Island/Universal 2007

Line-up: P.J. Harvey – In colaborazione con John Parish, Flood, Eric Drew Feldman, Jim White

Tracklist:

  1. The Devil
  2. Dear Darkness
  3. Grow Grow Grow
  4. When Under Ether
  5. White Chalk
  6. Broken Harp
  7. Silence
  8. To Talk To You
  9. Piano
  10. Before Departure
  11. Mountain

Links:Sito Ufficiale,MySpace

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2 commenti

  1. una vertigine di cui non puoi fare a meno… sono daccordo…;) bella recensione e disco da scavare…

  2. “…dear darkness, want you cover me again…” adoro questo brano ormai… (non ci sentite una spettrale e fredda presenza di Sigur Ròs lì dentro?)

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