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“Perché il fardello della vita/è amore”: EPO e P. Benvegnù@Maschio Angioino (NA)19/12/07

“Perché il fardello della vita/è amore”gli EPO usano A. Ginsberg. Non si dimentica una verità che mormora un rumore così forte, così vorace. Una verità che scivola dagli occhi lungo la linea d’asfalto su cui ghiaccia il freddo di una sera di dicembre. La meta è il Maschio Angioino, castello sorto sull’agonia del 1200 e arena del susseguirsi di dominazioni che hanno accarezzato e graffiato una città bastarda ma seducente/verace e ubriaca di mare. Sì, il gelo non sfuma l’odore di quell’immensa distesa salata così vicina da incantare, definendo una camera verde sospesa su quel destino delle possibilità non pescate che La Capria ha saputo vedere nei sogni.

Napoli dedica frammenti di tempo alla legalità. Lo fa scegliendo quale forma di aggregazione e di scambio culturale… la MUSICA. L’immenso cortile custodisce nel suo ventre un palco su cui l’altezza dello stile gotico domina regale.
Artisti emergenti e indipendenti nell’anima, nelle idee, nelle tensioni di testa e mani, di sogni e immaginazione a dividersi/condividersi le ore. Dal cielo crolla un freddo pungente, capace di espugnare cappelli, sciarponi… Le note cominciano la loro danza: Gnut e Denise sorprendono, dilatano l’attesa di un sodalizio che sembra un gioco di gioia… EPO e Benvegnù.
Benvegnù, il signore d’altri tempi e d’altri luoghi vive la serata tra i corpi gelati che cercano ristoro nella musica. Lui, tra tutti. Lui, tra l’ammirazione per chi calca il palco e le parole senza freno su Napoli e le sue contraddizioni emozionanti, sul senso di esserci nella scoperta di un amore assoluto, quello a due (e non solo)… quello a pelle nell’intendersi, nell’intuirsi volenti… nolenti. Lui, tra verità a squarciare in una frase… una sola che rimane addosso e dentro.
Gli EPO scaldano il palco per lui. Chi c’è… è… spudoratamente e dannatamente di parte. Sì, dalla parte degli EPO! E per motivazioni che nascono dall’obiettività e dalla conoscenza del percorso di una band partenopea d’origine, ma svincolata da ogni gabbia territoriale per attitudine e sostanza. I trascorsi di tirannia di determinati generi musicali negli anni ‘90 nella città napoletana sono noti, non occorre dilungarsi: hanno fatto storia! Finalmente qualcosa di nuovo, in oscillazione tra le movenze di un rock classico, la sperimentazione ispirata all’elettronica dei Radiohead e la manipolazione verbale dettata dalla ricerca di poesia nel segno di un codice espressivo sinestetico. La poetica degli EPO corre sui binari metropolitani della sequenza di immagini capaci di evocare, suggestionare, odorare, aver sapore.
In cattività, SporcoLa schiena, La distanza… e poi Cerchi nell’acqua, Suggestionabili… e si mischia tutto: loro (insieme) e il pubblico estasiato, felice. La parola condivisione (svelataci poco prima dal signor Benvegnù) diventa come un’enorme bolla di sapone in cui tutte le emozioni oscillano di forza e fragilità.
Mentre fuori la velocità fagocita lo stupore, per istanti a moltiplicarsi nei ricordi… “tutto si ferma” e l’incanto degli incastri di parole in geometrie di poesie è possibile. E’ possibile “
Frantumare le distanze. Superare resistenze/ E riconoscersi per creare” perché conta addomesticare il silenzio e “fermarsi un istante per considerare/che il respiro è un dettaglio che ci rende uguali”. (Lost Gallery)

 

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7 commenti

  1. Io c’ero.
    So che c’ero.
    Nei vostri occhi e nelle mani.
    Da lì nasce il sogno e si costruisce la realtà.

  2. un’emozione incommensurabile.

  3. L’abbraccio di Paolo di quella sera era non per me solo… ma per noi tutti…per il sogno di LostHighways! Quella sera, il freddo era annullato dal calore umano della musica. Onorato di conoscere artisti come Ciro e Paolo. Questo live report è instantanea poetica che solo Amalia poteva creare.

  4. Solo così si potevano descrivere le emozioni che regalano gli EPO e Benvegnù…

  5. una recensione dolce e toccante.

    Grazie di avermi fatto perdere…

  6. Dico solo che vorrei essere li ogni volta.
    Questa volta forse un po di più perchè è un luogo che custodisco nei miei ricordi in maniera molto particolare…

    Rosa: guardando le foto ho avuto un paio di sussulti enormi.
    Quella li in alto è parecchio pericolosa, per esempio.
    Brava.

  7. e leggendo trovo tutta la magia del benvegnù dal vivo.
    bellissimo questo live report.
    bravissima amalia.

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