In Campania abbiamo una giovane cantautrice e la sua musica pop-elettronica con influenze folk e jazz.
Accompagna il tutto con la sua delicata voce capace di catturare l’attenzione e di esprimere tutta la sua passione, tutta la sua voglia di fare, tutta la gioia che la musica le regala. Sto parlando di Denise, cantautrice salernitana. Tra il 2005 e il 2007 tre demo: Anesthetic wave project, Candy floss e Twee; collaborazioni importanti e significative come quella con i Songs for Ulan e A toys orchestra.
Dopo averla ascoltata a
Denise, ci racconti come e quando è nato il tuo progetto?
Nel 2003 già cantavo nei The Bid ma il mio progetto da solista nasce nell’aprile del 2005 quando un giorno insieme ad Alessandro, attuale chitarrista e compositore di numerosi brani, decido di registrare una prima demo che racchiudesse alcuni brani composti e arrangiati in modo molto minimale e low-fi. La nostra prima demo, Anesthetic wave project, nasce quasi per gioco. Le nostre prime registrazioni in stanzetta ci hanno permesso di avere delle prime recensioni e di presentarci live. Così nel corso di questi anni abbiamo registrato altre due demo, Candy floss e Twee e abbiamo partecipato a numerosi concorsi tra cui l’Ypsigrock ed il Musicalbox, quest’ultimo vinto dopo una rigorosa selezione live.
Tra il 2005 e il 2007 non solo hai registrato tre demo (Anesthetic wave project, Candy floss e Twee), ma hai raggiunto collaborazioni importanti e significative come quella con i Songs for Ulan e A toys orchestra. Come sono nate queste collaborazioni?
Si, in effetti ci sono state delle belle collaborazioni, nate quasi per caso. Ricordo ancora che quando Fausto Ferrara degli A toys orchestra, parlando, mi propose di registrare qualcosa insieme… io davvero non stavo nella pelle, ero felicissima. Dopo qualche mese registrammo dei pezzi di Candy floss grazie a lui che ci curò la registrazione e ad una band di ragazzi, nostri amici in comune, Yes daddy yes che ci fecero usufruire della loro sala di registrazione. Proprio in quell’occasione partecipai ad un pezzo che Fausto aveva preparato già da tempo. Più o meno per caso è nata anche la collaborazione con Fulvio di Nocera dei Songs for ulan, anche lui una persona eccezionale nonché un grandissimo musicista al quale inizialmente proponemmo una collaborazione sul pezzo My little prince e con il quale stiamo preparando una nuova collaborazione per il disco.
Sei giovane, anzi siete giovani. Siete partiti da Salerno e avete già diviso il palco con Paolo Benvegnù, Giorgio Canali, Meg, Marco Parente e tanti altri. Avete partecipato alle selezioni regionali di Arezzo Wave Campania, Six Day Madness, Destinazione Neapolis e di recente siete stati al Mei di Faenza. Un percorso importante il vostro, ricco di esperienze costruttive…
Tra gli artisti nazionali che hai nominato credo che Paolo Benvegnù meriti un po’ di attenzione in più: ultimamente, dopo aver condiviso il palco ad una manifestazione, abbiamo completamente improvvisato una jam session in un locale di Napoli insieme anche agli Epo. Ricordo ancora le risate. Solitamente però quando parlo delle esperienze più significative, racconto dell’apertura ai Devics, gruppo americano che ho avuto il piacere di aprire qui a Napoli due anni fa circa, a Rother e Moebius mostri sacri del kraut rock e Polly Paulusma cantautrice inglese che stimo tantissimo. Il bello di ogni esperienza è che ognuna porta con sè delle emozioni fortissime. Per esempio per me era già incredibile suonare prima di Polly Paulusma e ricordo infatti che quando la vidi in sala durante la mia esibizione rischiai di combinare un vero disastro. Mi salutò con la manina da lontano e io ero talmente emozionata che all’improvviso dimenticai tutte le parole della canzone e iniziai ad improvvisarle…lì davvero rischiai di fare un disastro.
Hai/avete portato il tuo/vostro progetto in giro per l’Italia. Ti va di condividere con noi di LostHighways un tuo ricordo legato ad un viaggio? Magari potresti raccontarci di una tua esibizione fuori dalla Campania…
Proprio ultimamente abbiamo suonato al Musicalbox, un concorso per giovani emergenti ed è stato davvero incredibile. Tutto si svolgeva al Teatro Sanzio di Urbino che credo sia stato il posto più emozionante in cui abbia mai suonato, anzi più che un’emozione (in genere per emozione si intende anche il “tremore” pre o post concerto) lì fu davvero indescrivibile, più che emozionata ero compiaciuta ed in perfetta armonia con tutto quello che vedevo, con l’ambiente, con le persone. Ricordo che guardavo i palchetti e le loro luci soffuse, ma non riuscivo a scorgere i visi della gente eppure la sentivo partecipe, silenziosa, rispettosa e particolarmente presente durante il live. Un aneddoto divertente è legato ad un nostro live a Pistoia, in un piccolo locale accogliente e familiare chiamato Pirobutirro… suonammo un intero concerto con un signore addormentato in prima fila…si era addormentato! Infatti divenne la gag della serata, io gli dedicavo i pezzi intervallati da frasi romantiche sperando che sentisse, ma non ci fu modo di svegliarlo. Era beato…fortunatamente poi scoprimmo che il suo dormire era provocato da turni troppo pesanti di lavoro, sai com’è, c’eravamo quasi preoccupati. Poi ricordo che durante il viaggio che facemmo in Sicilia, la notte di San Lorenzo del 2006, la nostra euforia nonché pazzia momentanea ci spinse a dormire sul tetto della nave al freddo e al gelo per guardare le stelle cadenti…pessima idea: di stelle ne vedemmo poche ma c’era un vento così forte che rischiammo di volare via nonostante i sacchi a pelo.
Dopo Twee che progetti hai per il
futuro?
Attualmente stiamo lavorando a dei provini, quindi siamo alla pre-produzione del primo disco, che registreremo probabilmente nei prossimi mesi. Credo che arrivi il momento di passare a qualcosa di più laborioso, di più importante di una semplice raccolta di brani come può esserlo ad esempio una demo. E’ per questo che vorremmo tentare questa realizzazione discografica ovviamente, per ora, ancora rigorosamente in autoproduzione.
Per concludere, cosa ne pensi della musica in rete, il peer to peer, creative commons, MySpace?
Credo che la rete sia un grandissimo mezzo di diffusione per la musica, basta pensare al MySpace per capire cosa intendo. E’ davvero un mezzo incredibile e per il nostro progetto spesso si è rivelato essenziale per prendere contatti con persone che magari notano la tua musica e si rendono partecipi di ciò che fai, ti contattano e ti esprimono le loro idee, le loro opinioni.
Eravamo tutti lì quella sera insieme a un certo signor Paolo Benvegnù. Incantati dalla dolcezza di Denise.
Complimenti a Rosa.
Che grandi artisti emergenti ci sono in Campania! Grande Rosa, ad approfondire con l’intervista la talentuosa Denise.