Ci sono suoni che sono inevitabilmente legati a periodi della propria vita, a momenti, a sentimenti speciali. E così accade che quando sento il suono delicato di un vibrafono mi torna in mente la mia infanzia, quando mi divertivo a cercare di far uscire qualcosa battendo dei legnetti a casa di una mia amichetta. Poco importa se quello che cercavo di suonare fosse in realtà uno xilofono, alla mente non si comanda, lei vola libera dove vuole. E così capita che ascoltando Clouds By Fire del vibrafonista Roberto Celi mi spunti un sorriso sulle labbra.
Roberto Celi nasce e cresce a Reggio Emilia, dove studia percussioni e batteria jazz presso il Cepam. Inizia suonando la batteria con diverse cover band per poi avvicinarsi al vibrafono, che studia presso la Musician School di Reggio Emilia e presso la Scuola di Musica Moderna di Modena. Tra il 1999 e il 2006, inizia varie collaborazioni (l’artista gallese Brychan, col quale incide tre cd, il cantautore Moltheni) e nel 2006 produce il suo primo cd strumentale dal titolo Vibrando. Un album formato da quattro brani personalmente composti ed arrangiati caratterizzati dal suono del vibrafono. Nel 2007 produce Clouds By Fire, il suo secondo album. Anche questa volta si avvale del suono del vibrafono per regalarci sette cover che spaziano da Gershwin ai Cranberries e due inediti.
Si parte con una versione di Yesterday dei Beatles davvero spiazzante: è strano ascoltare un brano che conosci benissimo, che chiunque si è ritrovato a cantare almeno una volta e scoprirne una versione così particolare. Solo il suono del vibrafono a scandire le note di Lennon e McCartney. Anche Perfect Day di Lou Reed è affidata interamente al vibrafono e in questa versione ha un qualcosa che ricorda quegli intermezzi che facevano quando ero piccola per tv, quelli dove passavano le foto dei posti più belli d’Italia e ti facevano perdere tra i sogni di viaggi meravigliosi. Questo sogno ci porta ad una dolcissima Michelle della premiata ditta Lennon/McCartney per poi raggiungere il brano, a mio parere, più bello di tutto l’album: Summertime di Gershwin. Anche queste note risvegliano in me ricordi: il mio flauto che chissà dove è finito, l’aula di musica della scuola media, la prof che cercava di insegnarci come rendere al meglio le note che tiravamo fuori da quel pezzettino di legno… Antonella Mazza e il suo basso sono quel valore aggiunto che rende magica l’atmosfera creata da questo brano. Roberto Celi riesce a far uscire qualsiasi suono dal suo strumento ed è così che ci regala una versione stupenda di The Man Who Sold The World di Bowie. Anche qui si fa accompagnare dal basso. La sesta traccia, Jumping In Our Soul, è uno dei due inediti dell’album: un pezzo allegro, vivace che ci porta dritti dritti a Speed Of Life, cover di Bowie impreziosita dal sax contralto di Luigi Rinaldi. E qui arriva il brano più spiazzante dell’intero album: è stranissimo trovare le note di Just My Immagination dei Cranberries eseguite solo dal vibrafono. Roberto Celi ce ne regala una versione leggera, divertente. Clouds By Fire è l’inedito che chiude l’album. In questo brano spuntano pure gli effetti di chitarra elettrica di Valerio Fuiano.
Clouds By Fire è un album che ha qualcosa di magico. Il suono dolce e delicato del vibrafono ti culla e crea atmosfere sognanti. Roberto Celi riesce a regalarti tranquillità e armonia. Credo che in un tempo dove tutto scorre via veloce senza lasciarti neanche il tempo di respirare, un album come questo sia l’ideale per concedersi qualche minuto, per staccare la spina e lasciarsi portare altrove.
Credits
Label: Autoprodotto – 2007
Line-up: Roberto Celi (vibrafono) – Antonella Mazza (basso elettrico) – Luigi Rinaldi (sax contralto) – Valerio Fuiano (effetti chitarra elettrica)
Tracklist:
- Yesterday (The Beatles)
- Perfect Day (Lou Read)
- Michelle (The Beatles)
- Summertime (G. Gershwin)
- The Man Who Sold The World (D. Bowei)
- Jumping In Our Soul (Inedito)
- Speed Of Life (D. Bowei)
- Just My Imagination (The Cranberries)
- Clouds By Fire (Inedito)
Links:Sito Ufficiale
Scavando nella memoria sei riuscita a trovare le parole giuste per descrivere bene la musica di Celi. Veramente brava!