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Mantra – Ritmo Tribale

Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 c’è stato un gruppo che ha segnato inevitabilmente la scena musicale italiana, senza il quale, probabilmente, oggi non goderemmo di tanti bei dischi: i Ritmo Tribale. Il gruppo dei Ritmo Tribale nasce nel 1984 dall’unione di Fabrizio Rioda, Alessandro Zerilli (che poi ritroveremo qualche anno più tardi negli Afterhours) e Stefano “Edda” Rampoldi, cui si aggiungeranno presto il chitarrista Andrea Scaglia e Alex Marcheschi. Il primo disco, Bocca chiusa, con Andrea Scaglia alla voce, esce nel 1988. Nel 1989 pubblicano Kriminale con l’etichetta Vox Pop (con il debutto di Edda alla voce del gruppo) mentre nel 1991 esce un mini Lp omonimo. L’anno seguente esce Tutti vs.tutti, ma i due veri capolavori dei Ritmo Tribale sono Mantra (1994) e Psychorsonica (1996). Tournée italiane ed estere, tra cui la partecipazione al Festival di Dour ’95 (Belgio), in compagnia di Public Enemy, Deus, Ramones, Suede, Biohazard e poi… Edda abbandona la band e si ritira dalle scene. Nel 1999 esce Bahamas, con Scaglia alla voce, poi lo scioglimento fino allo scorso anno, quando i Ritmo Tribale sono tornati con un best of intitolato Uomini 1988-2000 e alcuni concerti. Partiamo col raccontarvi Mantra. Un album di rock potente, di quel crossover in bilico tra Faith No More e Red Hot Chili Peppers. I testi parlano di sogni, di disillusioni. Questo esce fuori fin dalla prima traccia, L’Assoluto, che ci dice che chiunque è “destinato ad illudersi”, ma lo rendono ancora più chiaramente nella traccia Amara (“Sei finta come è finto il mondo dal quale tu cerchi di scappare e non andare a fondo”). “Madonna che sogno io non riesco a dire di no” (Madonna); “Prendi il tuo sogno e lascia stare il mio. Questo è il mio gioco questo sono io” (Sogna). Il sogno visto come qualcosa di intimo, da vivere e da proteggere, forse l’unica via d’uscita perché “il modo migliore è continuare a fuggire”. Ci parlano anche della religione (“C’è veramente un potere che non vedi? C’è veramente il mistero che tu credi? C’è veramente l’assoluto ai tuoi piedi?”), del rapporto con la parte più nascosta dell’anima (“Vorrei un corpo fatto di antimateria, con dentro un cuore che si stacchi dalla terra”). C’è un po’ di tutto in questo album: il rock duro e cattivo di L’Assoluto, sonorità che rimandano al grunge, con le chitarre sporche a farla da padrone (Madonna, La Mia Religione), la psicadelia del brano Antimateria. Ci sono pure accenni di punk (Ti Detesto II), ma comunque trovano spazio anche sonorità un po’ più morbide, come nelle tracce Sogna, Amara e La Verità. C’è anche spazio per una cover: i Ritmo Tribale hanno preso Il Cielo E’ Sempre Più Blu di Rino Gaetano e ne hanno fatto un pezzo rock potente. Il tutto è unito dalla splendida voce di Edda, con quel timbro particolare, riconoscibile tra mille, capace di spaziare tra qualsiasi tonalità.
Mantra è un ottimo disco e i Ritmo Tribale sono uno di quei gruppi che ha fatto storia. Peccato che poi siano finiti un po’ nel dimenticatoio e che, come al solito, siano stati sottovalutati. Un consiglio? Riscoprite Mantra e fatevi portare nel mondo dei tribali.

Credits

Label: Black Out/Polygram – 1994

Line-up: Stefano “Edda” Rampoldi (voce) – Fabrizio Rioda (chitarre) – Andrea Scaglia (chitarre e voce) – Luca “Talia” Accardi (tastiere) – Andrea “Briegel” Filippazzi (basso) – Alex Marcheschi (batteria)

Tracklist:

  1. Intro
  2. L’Assoluto
  3. Madonna
  4. Sogna
  5. Hanno Tradito
  6. Sire
  7. La Mia Religione
  8. Antimateria
  9. Ti Detesto II
  10. Amara
  11. Buonanotte
  12. La Verità
  13. Il Cielo E’ Sempre Più Blu
  14. Il Male
  15. Outro

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