Il dono inatteso è il più gradito. Riscoprire il gusto della sorpresa, ri-affidare al caso il potere di stupire, è una cura: cura dalla negatività del dovere, protegge dalle imposizione, azzera le distanze fra le mani di chi offre e la gratitudine di chi riceve. Il dono inatteso stempera l’abitudine, smagnetizza le circostanze, strizza l’occhio ad una certa idea di sogno. Il cd-day è un dono. Lo è con la limpidezza del gesto d’istinto e con la lungimiranza dell’eccezione che aspira a divenire regola. Lo è con la prepotenza dell’onestà e con il garbo della dedizione. Questo disco è una teca che custodisce e protegge attimi, momenti come pietre preziose, monili di tatto, olfatto, gusto, vista e udito. Dieci cristalli della fame e della sete, dell’intuizione e dell’appartenenza, d’onestà e di talento, regalati alla nostra memoria perché ne custodisca il privilegio, ne assapori l’unicità restituendo gratitudine.
La Ballata dei giorni andati (Guignol), d’impatto spinoso, ruvida nell’insinuarsi, ha un cuore d’ossidiana, nera, ed incalzando i versi sublimi di un ultimo atto denuda il nesso fra silenzio e vuoto, fra una maschera per sopravvivere e il gusto agrodolce della normalità, seguendo i passi velocissimi di una donna dentro ad un giorno che perde candore poco a poco.
Le orme lasciate da chi fugge inseguono le ombre di chi domina la storia, per coraggio o ostinazione, per lusso di cecità o per ambizione. Con l’equilibrio del turchese e la lealtà dell’atto teatrale, Ci sono stati (Mauro Mercatanti Band) inganna il malcostume della sottomissione, della passività che genera uomini sconosciuti a se stessi, e, semplicemente respirandolo, insinua il valore dell’adesso, se non vi spiace, ci siamo noi.
Ci siamo noi, uomini e donne imprigionati Ad un passo dal sogno (Barbara Cavalieri), a sfiorare il segreto del presente / che sfugge troppo in fretta al ricordo. Con la sofisticata purezza dell’ametista, una voce sottile e limpida afferra i colori della mente e li perpetua, perché possano sopravvivere al risveglio, perché non svaniscano.
Ci siamo noi, esperti nel dissimulare il bisogno con un sarcasmo intonato ad arte. Le atmosfere furbe e un po’ retrò di Bello sguardo (Stefano Vergani & Orchestrina Pontiroli) hanno le sfumature dell’agata: rendono più facile una verità meschina, ingannano le circostanze celando sapientemente la malinconia con l’immediatezza del gesto.
Ed ancora, camminando, ci siamo noi, nel momento esatto in cui prendiamo coscienza dei segni, decifrandoli: un quarzo fantasma appoggiato alla fronte, Giorno buio alba rosa (Giuliano Dottori), fruga il cuore e lo denuda, indaga i dettagli prima di abbandonarli al loro destino di polvere, ammette una colpa e se ne libera. Lo fa con il garbo dell’attesa tradita, con la promiscuità della solitudine che desidera la corruzione ma non la permette, con un filo di voce che è filo d’acciaio, d’incanto.
Ignote melodie (Maria Lapi) è il giallo pop, vellutato del citrino, è la giusta dose di calore ed energia per riuscire a sciogliere le antiche catene dello smarrimento nei confronti di una vita che pretende coraggio e zittisce il canto delle sirene.
Le impronte che il desiderio deposita sul ventre, dentro alla carne, non scompaiono perché ignorate; il trucco della menzogna non elimina le cicatrici. Semplicemente devia lo sguardo, rimanda il presentimento suscitato dalle parole spese a vuoto, dai silenzi che ti spiegano una vita: è rossa, è tutta terrena la poesia acustica di Scopri il mio trucco (Daniele Tenca); è granato che allinea, dentro allo spazio della fine, intuito ed amarezza, cognizione e causa.
E’ bianca, quasi trasparente l’eleganza rock di Irreversibile (Raffaella De Stefano), opale nobile di un’intuizione che osa tramutarsi in certezza: “verrai da me e sarà inutile / verrai da me e sarà così facile /… cederò alle tue necessità / sarai inevitabile”. L’altro è lo spiraglio, è la direzione di fuga, è la risposta al bisogno di una qualsiasi sicurezza.
L’altro, l’amato da noi, con il suo essere unico, permette alle nostre forze di rigenerarsi, mitiga il gusto acerbo dell’indifferenza che ci piove contro. Occhio di tigre, con i suoi anelli concentrici d’ostinazione e chiarezza, La città che muore (Fabrizio Coppola) rivela un’intuizione, l’intuizione folk della resistenza, del potere vincente del sentimento d’amore.
Zingara (Ettore Giuradei) lega una all’altra tutte le vicende dei corpi quando si amano, delle anime quando si riconoscono, mettendo in rima tutta la forza che sospinge la vulnerabilità delle minuzie. E’ rodonite che allinea i chakra delle radici con il cuore, energia intellettuale di parole ed immagini in cui la pelle è pelle, in cui la musica è l’estensione della tensione emotiva, è colore.
Ogni pezzo è dedicato a noi, gentili ascoltatori.
Ogni pezzo è una sillaba della crociata per l’ascolto che possiamo fare nostra, di cui possiamo legittimamente approfittare.
Ogni pezzo è un piccolo rimedio al caos, è uno spicchio di fiducia, è un cenno di sostanza.
Ogni pezzo è un dono. L’unica fatica che ci viene chiesta è di accoglierlo e, magari, di condividerlo.
Credits
Label: Ideificio – Factory Creativa, gatosYperros Managment, Casa Medusa – produzioni musicali – 2008
Tracklist:
- Guignol, Ballata dei giorni andati
(Testo: P.Adduce / Musica: Guignol / Prodotto da G. Onorato per Lilium produzioni / Ed. La Mantide Edizioni di Enzo Onorato) - Mauro Mercatanti Band, Ci sono stati
(Testo e musica: M. Mercatanti / Ed. anomalo – Ideificio s.r.l.) - Barbara Cavalieri, Ad un passo dal sogno
(Testo e musica: I. Costanzo – L. Rescigno / Ed. 2007 Lagash Ed. Mus. s.rl.) - Stefano Vergani & Orchestrina Pontiroli, Bello sguardo
(Testo: S. Vergani / Musica: S. Vergani e Orchestrina Pontiroli / Prodotto da Max Cantù) - Giuliano Dottori, Giorno buio Alba rosa
(Testo: G. Dottori / Musica: G. Dottori – P. De Fina / Prodotto da G. Dottori e G. Mancini) - Maria Lapi, Ignote melodie
(Testo e musica: M.Lapi – C. Bacherozzi / Effetto Note MI) - Daniele Tenca, Scopri il mio trucco
(Testo e musica: D. tenca / Prodotto e mixato da D. Tenca / registrato da G. Mancini al Mai Tai Studio MI) - Raffaella De Stefano, Irreversibile
(Testo e musica : R. De Stefano / copyright R. De Stefano – federico Di Bonaventura / Ed. 2008 Universal Music Publishing Ricordi s.r.l. – Ottocoldilana s.r.l.) - Fabrizio Coppola, La città che muore
(Testo e musica: F. Coppola / Prodotto da S. Chivilò / Ed. Novunque) - Ettore Giuradei, La zingara
(Testo e musica: E. Giuradei / Ed. 2008 Novunque s.r.l. – Mizar Records e Novunque s.r.l.)
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Resto a “sentire” i fili di suoni e sensi, preziosi e luminosi, intrecciati con amore…è un manto/abbraccio dentro cui rifugiarsi trovando dimora per i sogni.
Grazie a tanta e tale generosità che si è fatta meraviglia…