Fumo, tanto fumo… Umidità e fumo scenografico che riempe gli occhi e l’ambiente intorno. Un palco centrale, sovrano che guarda a 360° gli spalti del Palasele.
L’attesa è dura per tutti; il rumoreggiare delle voci che si accavallano, man mano che entra gente, diventa sempre più intenso, la pazienza è a limite. Tutti ormai, una volta preso posto, non vedono l’ora di perdersi e godersi una serata unica, perché ogni spettacolo dei Subsonica è unico ed irripetibile. Ecco che si affacciano un paio di tipi sul palco… falso allarme, sono i tecnici che entrano per sistemare le ultime cose, suscitando grida. Rientrano, ma poi ecco buio pesto, improvviso e poi… l’inizio: giochi di luci che creano vibrazioni sonore ed onde acustiche, un grafico blu elettrico che sinuosamente si muove spinto dal suono del basso che attacca su di una griglia metallica a neon che sale a coprire la parte frontale del palco, sembrano in gabbia, sembrano imprigionati dai loro stessi suoni.
Il primo concerto dei Subsonica ad Eboli, un evento pensato da tempo ma organizzato solo ora.
Veleno contorce le danze ed i 5 musicisti imprigionati dalla scenografia urlano parole di libertà e amore, segue La Glaciazione, anche questa tratta dal nuovo album L’Eclissi, ma i cori che li accompagnano fanno capire quanto già sia stato recepito dal pubblico che canta e salta. Samuel, senza riprendere fiato, finisce ed incomincia uno dietro l’altro i brani. Nuvole rapide. Poi introduce Piombo ricordando il coraggio di Roberto Saviano, autore di Gomorra; ci si scatena sulle note di Colpo di Pistola e Il cielo su Torino. Poi è la volta della denuncia contro le violenze sui minori, Canenero: un applauso lunghissimo riecheggia nel palazzotto ema non sarà il solo.
Un pensiero intenso e speciale per tutti coloro che sono morti sulle strade, come un’amica della band alla quale dedicano la canzone Quattrodieci.
Il Palasele resiste a stento sotto i nostri piedi quando esplodono le note elettriche della bellissima Nuova Ossessione e de L’ultima Risposta. Le luci si spengono. Il gruppo saluta ed esce, ma nessuno si muove, tutti sanno che a questo punto occorre richiamare la band sul palco. E le luci si riaccendono. L’onda blu elettrico sulla griglia torna a farsi ammirare. Si riparte con la Cover di Battiato Up Patriots To Arms, ripropongono Quattrodieci ed infine, con la morte nel cuore (per usare le parole di Samuel), la band ci lascia con Tutti i miei sbagli: è un’ovazione. I subsonica ci sono riusciti stasera, hanno trasformato in onde e vibrazione tutto ciò che si muove. (Lost Gallery)
Agos sei un mito! Grande Photoreporter! Grande LiveReporter!
foto strabelle!
:):):):):)
Contento di esserci riuscito!
La serata è stata davvero fuori dal normale…
Grande Agostino
Le foto sono stupende…ma io già lo sapevo!
Io li ho visti a Caserta al Palamaggiò in una delle prime date del tour…parecchie difficoltà tecniche e suono molto penalizzato dalla struttura del palazzetto, ma questa band non si risparmia mai nelle situazioni live e quando approda dalle nostre parti vado sempre a sentirli con piacere.
Profonda nota di demerito per il pubblico: un gruppo tutt’altro che sparuto (direi la maggioranza del palazzetto) ha impietosamente fischiato l’intro di Piombo accanendosi contro l’autore di Gomorra…forse sono off-topic, ma io dico che se ci si continua a nascondere così vergognosamente dietro il dito e dietro una faccia fintamente pulita mentre si annega nella munnezza non è che si fa tanta strada, qui in Campania…almeno indignarsi non farebbe male…o quanto meno evitare di contestare impunemente chi si è indignato…
Bhè, Filippo sono daccordo con te, ma devo dire invece che il pubblico al Palasele è stato davvero corretto, anzi al contrario del Palamaggiò ha applaudito all’intro di “Piombo”…a dimostrazione che fortunatamente non la pensano tutti allo stesso modo!
Agustin, vuoi vedere che magari per fortuna c’è un po’ di speranza anche per questo mondo, allora? 😀
A me fece molto impressione la reazione di chi, abitando quelle terre, avrebbe dovuto maggiormente solidarizzare con Saviano, essendo “parte in causa”.
Peccato non essere stato al Palasele, comunque: ho voluto evitare l’ “effetto doppione”, avendoli già sentiti a Caserta, invece amici che ci sono stati mi hanno parlato di un concerto davvero esaltante!
Saluti