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Anni’70 riferimento per qualisiasi musicista rock: intervista agli Emmablu

Fuoriescono dagli anni’70. Amano i Led Zeppelin e hanno l’attitudine degli Afterhours. Il loro album d’esordio Emmablu è un distillato di adrenalina, un hard-rock cantato in italiano che aspettavamo da anni.
L’Australia ha i Wolfmother, noi potremmo rispondere con gli Emmablu. Le loro liriche sono ricche di immagini poetiche che lasciano il segno. Ringraziamo quei vinili che sono finiti tra le loro mani e li hanno portati a regalarci un incredibile disco.
LostHighways ha l’onore di intervistare Max e Jama con l’intento di approfondire l’universo Emmablu attraverso il
bouzouki nell’intro, i mitici anni settanta, il significato della musica e dell’amore, la passione per i Led Zeppelin e il lavoro che ci opprime l’anima.

Due anni fa scoppiava la bomba australiana Wolfmother, poi The Raconteurs di White ed in questi mesi gli svedesi Graveyard… Cosa spinge una giovane band del 2008, come gli Emmablu, ad esprimersi attraverso stilemi rock tipicamente ‘70?
Noi crediamo che il periodo ’70 sia il punto di riferimento per qualsiasi musicista rock, in quanto rappresenta l’essenza comunicativa dell’espressione musicale e cioè la libertà. Abbiamo trascorso più di un decennio in cui, discograficamente parlando, questa libertà è venuta a mancare e forse in Italia non c’è mai stata subito dopo i settanta… per noi è naturale: siamo cresciuti ascoltando e suonando queste cose e adesso è venuto il momento di trasmetterle alla gente. Forse anche i nostri fratelli dall’estero la pensano così!

Il bouzouki iniziale è danza suadente, un preludio geniale. Com’è nata l’idea di quest’intro e come avete pensato di inserirlo nell’album?
Da fanatici dei Led Zeppelin quali siamo noi, non potevamo non farci influenzare dal loro periodo marocchino. La session avvenne per una pura casualità: durante un momento di relax in studio ci siamo ritrovati a giocare con vari strumenti etnici della collezione di Mauro Pagani (harmonium, santour, bouzouki, tablas) e così, “buona la prima”. Come fosse un richiamo…

Reagire è impeto rock. Nel testo ci sono frasi memorabili come: “stanco poi di fare un lavoro che spacca l’anima… fratello se non stai attento, cosa ci rimarrà”. Com’è nato questo brano in cui risorge una riflessione sociale e politica sui tempi attuali dove tutto corre e scorre senza anima?
In un periodo storico come quello in cui ci troviamo oggi era inevitabile fare una riflessione sulla necessità di reagire di fronte a ciò che viene dato per scontato e che ci viene imposto… A partire dalla condizione lavorativa opprimente che ci lascia poco spazio e poco tempo per vivere, fino alla situazione politica e sociale, allucinante, con la quale ci troviamo costretti a confrontarci ogni giorno.

“Come musica sono libero, trovo gioia sono libero”… una vostra definizione della musica nella vita di un uomo?
Libertà è mettersi in gioco, non è soltanto gioia. Di fatto la musica non è sempre allegra, ma è sicuramente la descrizione delle nostre emozioni più vere. Suonando crei un incontro con le persone alle quali arriva il tuo messaggio, allegro o triste che sia, stimolando così un’energia collettiva. E’ come se la musica fosse capace di farci stare al di sopra di tutto. Il rock n’ roll è una spinta, sempre pronto a farci REAGIRE a ciò che non va.

Si parla anche di amore nei vostri pezzi con suggestive immagini poetiche… mi riferisco a Grida Amore e la perfetta Nell’Aria. Cos’è l’amore per gli Emmablu?
L’amore mi fa sentire naturale, mi fa essere me stesso senza compromessi o obblighi. Mi fa stare bene, sollevato, è una sorta di cura .Credo che nessuno debba vivere senza, anche se i modelli proposti da questi tempi bistrattano parecchio il senso e la purezza di questo sentimento. Love is all you need

“Ringraziamo I Led Zeppelin che fanno parte della nostra vita”… a quale canzone o a quale album della discografia di questa storica band siete più legati e perchè?
Per tutti noi sicuramente Since I’ve Been Loving You. E’ un’ opera di una perfezione totale, ogni nota è al posto giusto, come una pennellata in un quadro di Picasso, non c’è nulla da cambiare.
Jama: Io aggiungerei
The Lemon Song, sette/otto anni fa andai ad una festa della birra con qualche amico e sul palco c’erano ¾ degli Emmablu di oggi. Suonarono The Lemon Song alla perfezione e mi dissi : ”E questi da dove cazzo arrivano?”, di miei coetanei appassionati del ’70 come me allora… non ce n’erano tanti. Lì trovai loro. Fu il momento in cui mi unii spiritualmente al resto della band.

La miglior rock band italiana del momento e consolidata nel tempo?
Sicuramente se parliamo di band consolidate nel tempo gli Afterhours, per i testi e per la profondità del messaggio. Vinicio Capossela è un grande .Del resto però ci sono molte rock band dell’underground che spaccano.
Jama: Elio e le storie tese come uno dei gruppi dall’attitudine piu’ rock.

C’è qualcuno in particolare che sentite di ringraziare per l’inizio di questa vostra avventura?
Mara e Elena, le nostre produttrici, che hanno reso possibile tutto ciò che sta accadendo. Gianfranco Enrietto ”Il Jhonny”, nostro primo amico e fan, che cura la grafica, le Officine Meccaniche e sicuramente tutti gli amici che ci seguono.

MySpace e Lastfm in termini di promozione della musica?
Myspace può essere utile, ma fino ad un certo punto. In termini di speranza, se i discografici non ti rispondevano prima non ti risponderanno certo adesso. Myspace assomiglia ad una gioia virtuale, ma ti permette però di conoscere un sacco di realtà musicali interessanti.

Reagire – Preview

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