Luoghi che hanno senso nei ricordi, nelle scelte subite, negli anni ingoiati e poi capiti. Luoghi che continuano a chiamare e diventano punto d’incontro con chi sa riempire il cuore di colori difficili da raccontare, perché privati e speciali.
Il tardo pomeriggio scandisce il momento della partenza, lasciando il rumore alle spalle e tenendo un tiepido tramonto a lato. La meta è Benevento e il Morgana. La strada scorre e il pensiero va a tutte le persone che hanno voluto sottolineare la presenza di una band in arrivo da Rivoli, come un invito da non poter rifiutare, come a spingere un desiderio sempre presente. Le coincidenze a volte ostacolano, a volte facilitano… così il 25 aprile può avere anche il sapore di una storia piccola piccola che è la prova di una magia possibile.
Tutto racconta e chiama alla memoria frammenti che non hanno più un peso. Ogni passo è solo racconto della voglia di ritrovare chi ha riempito di note e poesia le curve che la vita prende contromano.
I Perturbazione. Loro.
L’attesa sistemata in un angolo del Morgana, dopo aver scoperto che chi gestisce tutto… non è uno sconosciuto!
Il soundcheck segue il suo corso e… pure l’allegria di essersi individuati!
Gigi, Tommaso, Elena e Cristiano. Annarita e un angioletto un po’ stanco. Ci sono tutti. Il resto non si dice, è già ricordo de la città incantata.
La stradina che ospita il localino comincia a riempirsi di persone, lentamente… e l’aria è già densa della certezza di poter vivere quella leggerezza malinconica e non avara di sorrisi che la musica dei Perturbazione sa mettere in circolo.
“A volte le cose fanno giri contorti prima di arrivare”, semplice e verissimo… come il bisogno di sentirselo dire, come la naturalezza con cui si riesce a intuire che tra i Perturbazione e il loro pubblico c’è un rapporto speciale, di affetto pulito. Chi c’è sa esattamente cosa cerca. Non ci sono muri, non ci sono altezze da cui pretendere di giudicare e magari snobbare, non ci sono filtri che possano mediare le loro vite.
I Perturbazione suonano per incontrare, per condividere, per mescolare la loro storia a quella degli altri.
Le luci si abbassano. L’immagine proiettata sullo sfondo ricorda che Pianissimo Tour (acustico) è una parentesi delicata per quattro (violoncello, due chitarre e voce), ma i Perturbazione sono sei… SEI. Rossano e Stefano ci sono comunque.
L’inizio è affidato a Qualcuno si dimentica, lieve e dolcissima.
Leggere parole, Nel mio scrigno, Battiti per minuto, Il senso della vite, Rocket Coffee, Se mi scrivi, I complicati pretesti del come, Agosto, Un anno in più scivolano dalla mano di Tommaso… perché le scalette si scrivono anche lì, per tenerle strette e ancorate ai solchi della consistenza.
Arrivederci addio è un regalo che ha un punto d’origine, e toglie il fiato prenderla nel modo che hanno deciso.
La rosa dei 20 corre dal Morgana all’albergo, tutta per Annarita… Non siamo che storie dentro storie, non conta dire altro.
Gigi accarezza gli anni ’60 e sceglie Et moi, et moi, et moi di Jacques Dutronc. Presta la sua voce ad un racconto in versi che sa essere ancora specchio di una società in decadenza.
Lo spazio si riempie anche della fragilità e della densità delle oscure movenze verbali di Nick Drake (Know), della dolcezza di Boys Don’t Cry (The Cure), della semplicità penetrante di Ivan Grazian tra i versi di Firenze (canzone triste)… “Ricordo i suoi occhi strano tipo di donna che era / Quando gettò i suoi disegni con rabbia giù da Ponte Vecchio /”Io sono nata da una conchiglia” diceva / “La mia casa è il mare e con un fiume no, non la posso cambiare”/ …Per questo canto una canzone triste triste triste”.
Il cuore tira fuori pezzi in disordine, senza rispetto di sequenza fedele… perché l’emozione non ha punti cardinali, solo incroci cui voler tornare… “Così ritrovarsi / come dopo i titoli un film / come chiusi gli occhi il colore”.
LostHighways ringrazia… e ricorda:
Il Morgana e lo streaming; Ernesto & Co.
La bellezza della locandina di Nene
La città incantata di Miyazaki (questa la capisce Tommaso)
Peppe7euro e i bicchieri tutti diversi (tranne due, ma non lo diremo a nessuno!)
La manifestazione del 25 aprile a Livorno (il furgone è stato recuperato!)
Le lezioni di napoletano e relative traduzioni
Umberto e lo Stone Free Festival (dai, ce la fai!)
I Lamia trasparenti (forza contro la discarica!)
Rossano, Stefano, Annarita, Katia, Roberta, Nene, i JoyCut perché c’erano!
Dubliners di J. Joyce (questa la capisce Gigi)
Tutti quelli che si sono emozionati, hanno riso per i “palloncini” esposti al sole della spiaggia di Bagnoli, hanno cantato e gioito!
I Perturbazione, tutti!
Mannaggia ai soliti imprevisti….2 date in campania e quest’anno nemmeno ad una sono riuscito ad andarci…meno male che dalle tue parole traspare la magia di una serata in loro compagnia!
Complimenti Amy, complimenti ai Perturbazione