Spettrale, la stanza degli specchi. E poi calda, ventre di riflessi innescati dal gioco della psichedelia che le corde dolci scaraventano in un’esplosione ritmica di ordinata confusione, come il cuore che vaga e fugge l’inevitabile. Reflecting Hope è l’ingresso e il dedalo, l’inizio e lo smarrimento.
Il passato (Soundproof – 2001, No freeway, no plan, no trees, no ghosts – 2004) di tre ragazzi di Pavia tende bolle al futuro, resistono… schizzano… s’infrangono: le strutture strumentali che respiravano visioni cinematografiche venate di rock, jazz e psichedelia si lasciano baciare dalle parti vocali, dolcissime… assaggiando la leggerezza dell’intermittenza pop. La catena serrata di chitarre e batteria si spezza e muta in nastri di raso accarezzati dai soffi di elettronica, contrabbasso, tastiere e di improbabili strumenti che osano suoni. La musica abbandona le zavorre di realtà e sussurra percorsi evocativi.
Stuck In The Room Full of Mirror è il nuovo lavoro in studio degli UVMMS che hanno cucito e curato un sound affascinante e penetrante nella “stanza” degli specchi che ospita il circolo culturale Ortosonico di Pavia.
Sever ammalia, seduce battendo il tempo della sensualità mentre squarci elettrici strisciano… insinuando-si.
Crash (Staring at cars crashing as pure musical attitudes) e Blues for S.B. osano l’ipnosi e divagano fino all’urto chitarra-batteria, urto che è fusione… poi, dialogo d’intesa… come chi si respinge, pretendendosi… però. Nessun posto alla bocca, il codice è altro!
Having a bee in one’s bonnet è inno alla dolcezza che trova culmine nell’intermezzo fragilissimo del sospiro di Sara Poma.
Floodland sa staccarsi da una struttura criptica e aprirsi fino all’alta marea melodica.
Like a weed gioca d’effetti, precisi.
Can you pass the Acid Test? ha i colori della luna piena, acida, schiva, distante… aggressiva nella nudità indifesa.
Evening stops, heart beats, ghosts catch fire chiude d’incanto, condensando la tenerezza che la psichedelia sa mordere senza ferire, la discrezione e la misura delle voci che sfumano nel battito.
Nove bolle di sapone, bellissime, delicate, morbide anche negli spigoli dello scoppio.
Credits
Label: Urtovox – 2008
Line-up: Alberto Anadone (guitar, bass, fretless bass) – Davide Impellizzeri (drums) – Gianmaria Aprile (guitar, effects, voice on tr. 8); Additional Musicians: Umberto Provenzani (vocals on tr. 1, 2, 5, 6, 7, 9) – Andrea Girelli (keyboards on tr. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7) – Andrea Ferraris (bass on tr. 3, 7) – Sara Poma (backing vocals tr. 5, 9) – Simone Fratti (double bass and claws on tr. 9, Saw on tr. 1) – Recorded by Gianmaria Aprile (Ortosonico c/o Cascina San Colombanino – Giussago, Pavia) – Mixed by Lorenzo Monti and Gianmaria Aprile – Mastered and Finalized in Amsterdam by Zlaya – Produced by Ultraviolet Makes Me Sick.
Tracklist:
- Reflecting Hope
- Sever
- Crash (Staring at cars crashing as pure musical attitudes)
- Blues for S.B.
- Having a bee in one’s bonnet
- Floodland
- Like a weed
- Can you pass the Acid Test?
- Evening stops, heart beats, ghosts catch fire
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