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La verità è una stella: intervista a Giuliano Dottori (Lucida – Edizione Speciale)

“Gli uomini hanno delle stelle che non sono le stesse”. Dopo più di un anno dall’uscita di Lucida, album di debutto del giovane cantautore milanese Giuliano Dottori, quattro brani ne arricchiscono un’edizione digitale che arriverà nel corso dell’estate. Un modo per arginare la scomparsa dell’etichetta Ilrenonsidiverte, che aveva accompagnato i primi passi della carriera solista di un musicista che vanta già illustri collaborazioni parallele (come chitarrista di Atleticodefina, Amor Fou), e l’uscita dal catalogo Audioglobe. Quattro out-takes che lanciano nuove forme di luce sul microuniverso di un album delicato, nella tessitura testuale e nella cura degli arrangiamenti. Quattro colori che riempiono le forme di una fragilità che sa ancorarsi alla forza della consapevolezza.
LostHighways incontra ancora le parole di Giuliano Dottori e prova a raccontarne gli angoli, magari. (Foto by Daniela e Roberta Molteni)


Febbraio 2007: il tuo debutto raccontato da Lucida. L’album usciva sotto etichetta Ilrenonsidiverte con distribuzione Audioglobe. L’etichetta è scomparsa, poi. Dieci perle sono finite fuori catalogo. Tu hai reagito con una versione digitale, sotto l’egida Echophonic…

L’unico vero scossone me l’ha dato proprio l’uscita dal catalogo di Audioglobe. La morte dell’etichetta era nell’aria da diversi mesi e l’avevo ormai messa in conto. Diciamo che un po’ dispiace che il mio disco ora non si possa nemmeno ordinare – che ne so – alla Fnac o alla Feltrinelli. Ma per quanto mi riguarda era una cosa più di rappresentanza che altro: sto vendendo più ora dal mio sito con Paypal (a un anno dall’uscita) che nei negozi quando il disco era in piena promozione. Il che, nel mio piccolo, mi dà qualche speranza per il futuro.

In questo caso l’edizione digitale offre ad un artista un’occasione di riscatto. E, in generale, questa metodologia come può affiancare le regole del mercato canonico senza ledere? I Radiohead hanno provocato con il lancio di In Rainbows, poi hanno comunque usato i canali tradizionali…
Guarda, la questione è molto semplice: per un artista delle mie dimensioni non si può parlare di mercato. I Radiohead hanno un pubblico mondiale e devono per forza fare i conti non solo col mercato, ma anche con le centinaia (o forse migliaia) di persone che lavorano e hanno un reddito grazie alla loro musica. È un problema di responsabilità. La mia impressione è che loro, in ogni caso, ne escono sempre a testa alta. In Rainbows è stata una provocazione forte, una di quelle cose di cui ci ricorderemo tra venti o trent’anni. Ma non ci sono tanti gruppi che se lo possono permettere. Io rimango dell’idea che una cosa avuta gratis ha sempre meno valore. Quindi: benissimo lastfm, MySpace, i brani in ascolto, benissimo una o due canzoni in download gratuito, ma regalare tutto il lavoro di uno o due anni solo in virtù di prospettive promozionali, questo no, non mi piace. Proprio perché conosco bene la fatica, il dispendio di energie che si impiegano a fare un disco.

La versione digitale è speciale poiché aggiunge allo scrigno di Lucida altre quattro perle. Out-takes che inventano colori nuovi nel flusso sonoro della tracklist. Hai pensato da subito di inserirli nella versione digitale o l’idea è stata successiva?
Le sessioni di Lucida occupano un arco di tempo molto lungo, dal luglio 2003 a settembre 2006, in tre momenti separati. Nel complesso registrai diciotto canzoni, finendone quindici. La tracklist è stata pensata ad ottobre del 2006, quando mi sono ritrovato pochi giorni per finire i mix: non era pensabile mixare tutto il materiale, così ho scelto di getto, lasciando fuori Giorno buio alba rosa – che è finita sulla compilation del D-Day – e tre delle quattro di questa versione estesa. Quando ho pensato di mettere il disco su iTunes, che a prescindere dal discorso Audioglobe mi sembrava comunque una cosa da fare, volevo offrire qualcosa di nuovo e non solo per una strategia promozionale. Anche da un punto di vista economico: se con dieci euro puoi comprarmi il CD ai concerti o via posta, mi pare ingiusto che con la stessa cifra si portino a casa solo dieci mp3. Almeno questo è il ragionamento che faccio io da utente di iTunes.

Perché Mi specchio in te, Non ha colore, Chiedimi, Lista dei desideri #99 erano state escluse dall’impianto iniziale di Lucida?
Lista dei desideri #99
è stata quella più vicina ad essere inserita, tanto che è stata mixata e masterizzata insieme al resto del disco. Poi è rimasta fuori un po’ perché avevo l’impressione che fosse poco in linea con il resto, e un po’ perché ho voluto privilegiare le cose scritte più di recente. Non ha colore è un brano complesso, stratificato. Poi c’è quella coda recitata che all’epoca non sapevo bene come gestire. Non capivo se era una cosa che funzionava o un vezzo troppo derivativo. Mi specchio in te è dei quattro, a mio avviso, il migliore. Ma lo reputavo e lo reputo tuttora un brano da apertura e sull’apertura ero già straconvinto di Rancori e segreti. Chiedimi è invece un ballatone un po’ melenso e non me la sono sentita di addolcire ulteriormente il disco.

Tra i quattro brani Mi specchio in te non è stato nascosto, infatti in forme varie (penso a Lastfm che ne consentiva anche il download gratuito) molti hanno avuto modo di ascoltarlo. C’è un motivo preciso per cui poteva esser già liberato in parallelo al disco? L’intreccio di chitarre e pianoforte è splendido…

Alessandro Raina mi ha dato del pazzo quando ha sentito il brano, dicendomi che è il migliore del disco! È vero, fu già offerto in ascolto e download al momento dell’uscita, ma l’anno scorso si trattava a tutti gli effetti di una out-take, non mixata e con una voce guida. Mi sembrava il caso di definire alcuni dettagli e ricantarla e così ho fatto. Ha un sound molto autentico per me. Il pianoforte l’ho registrato al volo a casa di un’amica e se lo ascolti in solo ci senti un sacco di rumori, diciamo, condominiali.

Non ha colore è il brano che ha condotto il mio ascolto un po’ più fuori dai binari (a impatto). Osa molto sia nella parte strumentale che nell’innesto del reading finale, costruito con incastri verbali molto densi: “Come se io stessi conversando con la timida promessa che mi hai fatto. Come se io stessi amplificando le mie speranze madide di odio. O passare nella cruna del tempo. Senza far rumore, senza far rumore”.
La parte strumentale è quella che preferisco, soprattutto perché feci impazzire il batterista Mauro Florean: è una successione di misure pari alternate a misure dispari, ma senza una vera regola. Il testo del recitato sinceramente non ricordo come è venuto fuori, credo di aver messo insieme un po’ di versi sparsi, di quelli che mi appunto dove capita e che tengo nel cassetto in attesa di un vestito musicale adatto. Almeno credo.

Chiedimi ha la forza della fragilità, nel testo e negli arrangiamenti. Nostalgia, malinconia… “Chiedimi chiedimi / Quello che non vuoi chiedere più / La verità è una stella / Che mi illumina / Nelle notti senza te”. Tra i quattro è quello più vicino alla direzione primaria di Lucida?
È stata registrata nella seconda sessione, quindi a settembre 2004, ed è stato il primo brano ad avere degli arrangiamenti di archi (nello specifico un quartetto di violoncelli). Dei quattro è quello che mi piace meno e quindi con ogni probabilità sarà quello più apprezzato dal pubblico…

Lista dei desideri #99 ha un’atmosfera sui generis, almeno io l’ho percepita in un modo strano. Il testo raccoglie le parole secondo una disposizione per immagini e poi per sensazioni… “Vorrei vedere tutto il mare / e uscire vivo dal deserto / e poi volare sopra i fiumi / che si girano nei letti… / Vorrei cucire sopra i cuori / centinaia di aquiloni / e disarmare tutti quelli / che si credono più forti”. L’avevo associata a Giorno buio alba rosa (il tuo indedito per la compilation del Cd-Day), ma solo nel mood… poi ho scoperto che c’è un’associazione nel tempo…
Sì, è proprio così: Lista dei desideri #99 è a tutti gli effetti la prima canzone che ho scritto (intendo testo e musica, prima di allora mi occupavo solo della parte musicale), Giorno buio albra rosa la seconda. Stiamo parlando del 1996, su per giù. Non so giudicare quei testi, perché li ho rimuginati talmente tanto che ormai non li sento quasi più miei.

Out-takes, appunto. Non materiale che preannunci sapori diversi nella tua musica… Ne stai cercando? E il tuo futuro artistico come lo senti, invece?
Al momento ho più di venti canzoni e – ahimè – solo quattro testi finiti. Vorrei lavorarci insieme a qualcuno, sicuramente insieme a dei musicisti (Lucida, come sai, è stato fatto in studio senza passare dalla classica saletta). Sarebbe bellissimo trovare un produttore artistico che mi segua e mi faccia crescere. Credo che a luglio mi ritaglierò un paio di settimane per fare una prima pre-produzione. Ho il titolo del disco. Ho i titoli di alcune canzoni. Sarà un disco molto diverso, seguirà strade nuove, almeno per me. Sui tempi di realizzazione e di uscita, però, non so niente e niente voglio sapere.

Grazie.
Grazie a te, per il “giovane cantautore”.

Lista dei desideri#99 – Preview

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7 commenti

  1. Grazie a questo “giovane cantautore” :) per il dolcissimo regalo che ci ha fatto: “Lista dei desideri #99″ è un brano davvero incantevole…

  2. Possono esistere doni più grandi delle canzoni?

    Grazie Giuliano per questo splendido regalo. Un brano incantevole che va ad aggiungersi alla dolcezza dell’intero album Lucida.
    Grazie per le tante emozioni regalate (e non è buonismo… quelle canzoni per me sono davvero Importanti).

    Sono tra quelli che hanno aspettato il postino giorno dopo giorno, fino a quando un pomeriggio, tornando a casa ho trovato il pacchetto sulla mia scrivania. E’ stato bello…
    e ora questi nuovi pezzi!

    E ora… aspetto il disco futuro. C’è attesa vibrante.

  3. quando una voce ha la grazia autorevole di certo vento; quando le parole t’attraversano e spogliano i luoghi che cerchi di nascondere persino alla sera; quando i desideri si fanno polvere e la polvere svela la chiaroveggenza delle stelle. allora la canzone ti rimarrà attraverso, ti sosterà sulle spalle, ti spoglierà per rivestirti di altra solitudine. grazie a giuliano per i suoi “piccoli” miracoli.

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