Dopo All’una e trentacinque circa, Modì, Camera a Sud, Il ballo di San Vito, Canzoni a manovella e la raccolta dei suoi brani L’Indispensabile che gli hanno portato un enorme successo, Vinicio Capossela torna, dopo sei anni di pausa, con un album inedito: Ovunque proteggi. Un album ricco di collaborazioni importanti come Roy Paci, Mark Ribot, Mario Brunello, Stefano Nanni,Gak Sato. Ricco. Ricco di vissuto, tradizioni, spiritualità. Un album itinerante. Itinerante perché registrato al Teatro delle voci di Treviso, alla chiesa di San Bartolomeo di Scicli (Ragusa), al paese natale del padre di Vinicio (Calitri in provincia di Avellino) alla grotta preistorica di Ispingoli in Sardegna. Le musiche di questo disco hanno degli elementi sacri, come fa intuire lo stesso titolo. L’album si può tranquillamente ascoltare in compagnia di Spessotto, (Dalla parte di Spessotto): “Dalla parte di Spessotto e se non funziona vuol dire che è rotto, / dalla parte del porcavacca e se non lo capisci allora lo spacchi. / L’oscurità come un gendarme già mi afferra l’anima, / attardàti qui in mezzo alla via, / non siamo per Davide, siamo per Golia. / Non per Davide e la sua scriva, /non per i primi anche alla dottrina, […] con i peccati da regolare le penitenze da sistemare, / sei anni e sei già perduto /e quando t’interrogano rimani muto, muto”. Si viaggia con Capossela da Troia con Brucia Troia, che ricorda Pisolini, (“Il cavallo di Troia è ciuffo / Come il mio ciucco […] Per gli anni tuoi abbracciati nell’assedio / Per i giardini tuoi favi di miele / I denti mordano la terra nera / Noi gusteremo il giorno / Un giorno ancora / Brucia Troia Brucia Troia Troia brucia”) Al Colosseo (“Si assassinin gli assassini al colosseo / sian sventrati gli innocenti al colosseo / i neonati sian soldati al colosseo / il Senato sia scuoiato al colosseo / si divorino le fiere al colosseo / chi ha predicato sia impalato al colosseo / al colosseo / chi ha taciuto / sia mietuto / al colosseo / sia bevuto / dalla rena al colosseo / sia crocifisso”). E con Il Rosario della carne il rimando è ad un’immagine sacra. Nel disco c’è spazio anche per un brano con evidenti influenze elettroniche che arrivano fino a Mosca, Moskavalza: “Occhi di matrioska / Sogno suprematista / Sorriso da ginnasta / Sorriso socialista / Arriva fino in cielo / L’eterna primavera / Starajo Starajà / Davia Tavarish, davai!!!! / … Dove volan le cicogne../ Vitsosky ha lasciato le cucine / In testa ha per aureola una chitarra / Majakowsky ha sparso a terra le cervella / Piotor ora regna su una caravella”. È un vero inno alla gioia L’uomo vivo, con l’orchestra diretta da Roy Paci: “Se il Padre eterno l’aveva abbandonato / Ora i paesani se l’hanno accompagnato / Che grande festa poterselo abbracciare / Che grande festa portarselo a mangiare / Ha raggi sulla schiena irradia gio-gio-ia / Le dita tese indicano gio-gio-ia / Esplodono le mani per la gio-gio-ia / Si butta in braccio a tutti per la gio-gio-ia / E’ pazzo di gioia, è un uomo vivo / Si butta di lato, non sa dove andare / É pazzo di gioia / è un uomo vivo / Di spalla in spalla di botta in botta le sbandate gli fanno la rotta / Alziamolo di peso gioventù, / facciamolo saltar / Fino a che arrivi in cima, fino al ciel, fino a che veda il mar / Fino a che vita, che bellezza è la vita mai dovrebbe finir”. Spetta al brano Ovunque proteggi chiudere questo lavoro: “I vecchi già lo sanno il perché, / e anche gli alberghi tristi, / che il troppo è per poco e non basta ancora / ed è una volta sola. / E ancora proteggi la grazia del mio cuore / adesso e per quando tornerà l’incanto. / L’incanto di te… / di te vicino a me”. Il disco, scritto e diretto da Vinicio Capossela, è accompagnato da un booklet che documenta il viaggio itinerante di questo lavoro curato nei minimi particolari. Un lavoro che conferma nuovamente l’originalità di Vinicio Capossela. Ovunque Proteggi è un album che va ascoltato attentamente. Ovunque proteggi è un album che dopo il primo ascolto non si abbandona più.
Credits
Label: Atlantic – 2006
Line-up: Vinicio Capossela (piano grand, piano a muro, piano Duysen, armonio indiano, chitarra, campanacci di Tonara, corna, tastiera Gem, Minotauro, farfisa, organo a bottiglie, voce, telefono, shaba dum dum) – Marc Ribot (chitarra, chitarra preistorica, chitarra elettrica Columbia, dobro, banjo, rhythm guitar) – Alessandro “Asso” Stefana (chitarra elettrica, banjo, dr. Böhm rhythm machine) – Vincenzo Vasi (basso, theremin, xilofono, fischi, marimba, cantante occulto) – Gluaco Zuppiroli (contrabbasso, guitarron, orchestrazioni) – Ares Tavolazzi (contrabbasso) – Zeno De Rossi: batteria, grancassa, tamburo, teste di morto, mascella d’asino, fischio da naso, piatti, guiro, percussioni) – Mario Brunello (violoncello, direzione Orchestra d’Archi Italiana) – Stefano Nenni (armonio) – Anna Garano (dobro) – Gaben Dabir (balafon) – Gak Sato (arrangiamenti, sonagli, shaba dum dum, theremin, gamelan) – Elia Galante (shofar) – Fabio Prina (susafon) – Roy Paci (tromba, grancassa); Scritto e diretto da Vinicio Capossela; Testi e musiche di Vinicio Capossela (tranne Dove siamo rimasti a terra Nutless, tema strumentale – violino cinese – tratto da Deborah’s theme di Ennio Morricone; Pena del alma tratto da Prenda del alma – tradicional, Mexico; S.S. dei naufragati testo Vinicio Capossela, musica Fabio Barovero, Roy Paci, Vinicio Capossela); Realizzato con la collaborazione di Pasquale Minieri e con l’assistenza di Marco Cernetti; Registrato e mixato da Marco Tagliola; Registrazioni in studio e miraggio presso Officine Meccaniche Recording Studios, Milano; Assistente di studio: Giuseppe Salvatori; Masterizzato allo studio Nautilus, Milano, da Giovanni Versari
Tracklist:
- Non trattare
- Brucia Troia
- Dalla parte di Spessotto
- Moskavalza
- Al Colosseo
- L’Uomo vivo
- Medusa cha cha cha
- Nel blu
- Dove siamo rimasti a terra Nutless
- Pena del alma
- Lanterne rosse
- S.S. dei naufragati
- Ovunque proteggi
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