Era uno di quei soliti pomeriggi in cui ti annoi facendo zapping quando capitai su MTV. Il mio sguardo fu rapito da un video: c’erano un uomo e una donna che se le davano di santa ragione. Ammetto che il video mi lasciò un po’ così, ma non furono tanto le immagini a colpirmi quanto la musica che le accompagnava. Fu così che ascoltai per la prima volta Entre Dos Tierras. Dopo pochi giorni avevo tra le mani il vinile degli Heroes Del Silencio (ebbene si… all’epoca esistevano ancora i vinili) e dopo una settimana l’avevo già distrutto a furia di ascoltarlo. Era nato un amore. Ma da dove arrivano gli Heroes Del Silencio? Juan Valdivia, un giovane chitarrista spagnolo, agli inizi degli anni ’80 mette su un proprio gruppo chiamandolo Zumo De Vidrio e più tardi conosce Enrique Ortiz de Landázuri Izardui, meglio noto come Enrique Bunbury, chiamato a sostituire il vecchio bassista. Narra la leggenda che un giorno Enrique si sia cimentato a cantare un pezzo di David Bowie e così Juan capì che strada prendere. Era il 1984 e, con l’aggiunta di Joaquin Cardiel al basso e Pedro Andreu alla batteria, nascevano gli Heroes Del Silencio, una delle più popolari rock band della penisola iberica. Scoperti da Gustavo Montesano, nel 1987 esordiscono per la EMI con l’EP Heroes De Leyenda, ed un anno dopo arriva il primo album, El Mar No Cesa. Nel 1990 è la volta dell’album della consacrazione al grande pubblico, Senderos De Traicion. Una chitarra si fa spazio tra il vento, la batteria arriva a darle man forte. Siamo in ascolto di Entre Dos Tierras, pezzo carico e potente. Il rock degli Heroes Del Silencio è sanguigno. La loro forza sta nella combinazione tra chitarra e batteria, in quel suono particolare che li rende inconfondibili. Poi si aggiunge la voce calda e potente di Enrique, che da quel tocco di teatralità ad ogni brano. Il suono di Maldido Duende è meno graffiante rispetto al brano precedente, ma la voce di Enrique è talmente avvolgente che ti conquista. La Carta, Malas Intenciones, Senda sono tutti brani che con i loro suoni melodici, ma pieni della carica data da Andreu e la sua batteria, stanno a cavallo tra il rock e il folk. Chitarra acustica in apertura per Hechizo, brano in cui gli Heroes Del Silencio ci mostrano tutta la loro carica rock. Oracion e Despertar sono due ballate in pieno stile latin rock. Sarà la voce splendida di Enrique Bunbury o lo spagnolo che è una lingua così musicale, ma credo che sia impossibile non innamorarsi di quest’album. Con il brano Decadencia tornano a farsi sentire gli Heroes Del Silencio più arrabbiati mentre Con Nombre De Guerra stempera i toni per poi chiudere con la forza di El Cuadro II, brano incluso solo nella versione in cd dell’album che si apre, a sorpresa, con un clavicembalo. Dopo due settimane Senderos De Traicion è in vetta alle classifiche di vendita della Spagna con circa 200.000 copie vendute e le canzoni degli Heroes Del Silencio spopolano anche nel resto d’Europa. El Espiritu Del Vinu (1993) e Avalancha (1995) sono gli album che seguono Senderos De Traicion. Nel 1996 pubblicano il doppio live Parasiempre e poi? Beh… poi si sciolgono. Enrique Bunbury inizia una carriera solista in Spagna e negli Stati Uniti e gli altri spariscono fino al 2007, quando gli Heroes Del Silencio decidono di riunirsi realizzando qualche data in Spagna e negli USA e un dvd che testimonia questa reunion. Comunque Senderos De Traicion resta sicuramente il loro lavoro migliore, quello più significativo. Adesso non resta da aspettare per vedere se riusciranno a ripetersi.
Credits
Label: Emi – 1990
Line-up: Enrique Bunbury (voce) – Juan Valdivia (chitarra) – Joaquin Cardiel (basso) – Pedro Andreu (batteria)
Tracklist:
- Entre Dos Tierras
- Maldito Duende
- La Carta
- Malas Intenciones
- Sal
- Senda
- Hechizo
- Oracion
- Despertar
- Decadencia
- Con Nombre De Guerra
- El Cuadro II
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