I Rosemary’s Lane nascono nel 2005 dalle parti di Follonica, in seguito all’incontro di quattro aspiranti musicisti. Dopo un anno incidono il primo EP (un breve promo di 5 pezzi: L’odore impercettibile delle margherite) al First Line Studio di Follonica, grazie anche all’aiuto di Alex Marton. Inizia la promozione che li porta a partecipare all’edizione 2007 dell’SGKontest toscano, dove arrivano secondi, e si esibiscono alla serata conclusiva del Milano Film Festival. Sempre nel 2007, in dicembre, i quattro si ritrovano a partecipare alla finalissima di Sanremo Rock, raggiungendo la settima posizione. Questo risultato che gli consente di pubblicare il primo singolo Chiedi alle vene, grazie alla casa discografica Area Sonica di Bologna. Decidono di tornare in sala di registrazione e nel giugno 2008, presso lo Shape Recording Studio di Cascina e grazie a Ivan Rossi, finiscono di registrare il loro primo full lenght interamente autoprodotto, Al calar dell’aperitivo. Attualmente sono impegnati a realizzare il videoclip di Canzone del cervello a dondolo, brano contenuto nel primo cd.
Ascoltiamolo questo Al calar dell’aperitivo. Partiamo con un pezzo bello carico: chitarre elettriche, batteria, voce arrabbiata per raccontarci di Anemoni e deliri, un brano che possiamo definire un bel mix tra le urla dei Verdena e il sound che sta tra Afterhours e Marlene Kuntz. Andiamo avanti con il brano In un istante: l’atmosfera è sempre la stessa. Comunque il disco dei Rosemary’s Lane prende bene, è davvero ben suonato e Giacomo Radi sottolinea perfettamente i vari umori di questo Al calar dell’aperitivo, con la sua voce che a tratti mi ricorda quella di Jonathan Davis dei Korn (ascoltate Canzone del cervello a dondolo). Nei testi si trovano piccole borghesi che si preoccupano più del segno zodiacale del partner che di altro, puttane romantiche, ruffiani impeccabili, poeti che strisciano. C’è rabbia e i Rosemary’s Lane ce la urlano in faccia. Non mancano le ballads, come Serotonina, brano che ci racconta del buio che abbiamo dentro, di violini neri che suonano scorrendo via, o come Pomeriggio di luglio, pezzo in cui la voce di Giacomo diventa quasi sussurrata per raccontarci di un amore da affidare a chi lo saprà curare tra suoni orientaleggianti. Chiudono l’album la potente Il nome di Delia (la mia preferita), la ballad Dolce e una gost-track che a me sinceramente ricorda un qualcosa di già sentito (Simbiosi degli Afterhours?).
Al calar dell’aperitivo è un buon album d’esordio. E’ ben suonato e la registrazione è davvero buona.
Credits
Label: Autoprodotto – 2008
Line-up: Tracklist:
- Anemoni e deliri
- In un istante
- Canzone del cervello a dondolo
- 70
- Serotonina
- I save your soul
- Pomeriggio di luglio
- Il nome di Delia
- Dolce
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