La cantantessa è tornata con un nuovo tour e un nuovo cd. E’ tornata sul palco imbracciando la sua fender rossa, di nuovo con i suoi capelli corti a riproporre il tour di Mediamente Isterica del 1998 che segue l’uscita di Mediamente Isterica deluxe.
Sono passati dieci anni dall’uscita di Mediamente Isterica, che rappresenta, più degli altri, l’anima rock di Carmen Consoli. Un album intenso, incalzante, con sonorità graffianti e un attimo dopo suadenti, con ritmi deliranti e isterici alternati a nostalgiche e struggenti ballate. In questo lavoro la Consoli canta con rabbia e disincanto di tradimenti, non solo amorosi, e di vendette che la vita ci serve su piatti decorati di “vistose piume di struzzo e volgari ferraglie” (Contessa Miseria).
Mediamente Isterica è un’istantanea su storie raccontate con la dovizia di particolari del miglior narratore. Racconta di donne, di donne tradite da uomini e, di altre, tradite dalla vita. Ed è come trovarsi di fronte alla sceneggiatura di un film l’ascolto di questo cd. Inizia le sue pagine con Bésame Giuda, chitarre e voce urlano la rabbia contro chi meschinamente ha raggirato “strisciando tra le lenzuola”. La prima traccia scivola nella seconda senza nessun apparente stacco e la rabbia diventa sinuosa melodia nei pochi secondi di Bésame mucho, cover di Consuelo Velasquez. La narrazione continua con Puramente casuale, più soft le chitarre, ma la stessa foga nelle parole di accusa verso chi “razzola male e incanta”. Con Sentivo l’odore il tradimento torna sul piano più sentimentale, la musica torna a battere più forte e il testo diventa più pungente, ancora più diretto altalenante nel conflitto “tra sacro e maligno”: vendetta o solo presa di coscienza? I toni si attenuano così come anche la ritmica nella nostalgica Autunno dolciastro, storia di una semiassurda relazione di fughe e ritorni infiniti dove “il tasto dolente” si ripete nell’attesa del prossimo viaggio tra i gironi infernali da cui si può spedire una missiva (Ennesima eclisse) e davvero sembra, in questa parte centrale della tracklist, si possa leggere il racconto di due personaggi, una storia che vive tra cielo e terra in cui la protagonista incrocia sempre “gli occhi blu di metilene” del protagonista. In funzione di nessuna logica è solo un altro tassello di questo rincorrersi, la consapevolezza di una relazione senza capo né coda che non si riesce comunque a terminare e che ci porta dritto a Geisha, dove la Consoli suona il basso, delirante e potente song che non lascia attimi di tregua. Eco di sirene scritta mentre i Balcani erano sotto assedio; Quattordici luglio e Anello mancante due struggenti ballate in cui l’amore cantato e raccontato è per le persone con cui il sangue crea legami così complessi che, tante volte, le parole non riescono a dare contorni netti a quei sentimenti che si hanno dentro e restano ferme in gola creando rimpianti non sanabili. Tra gli incisi anche il meraviglioso ritratto di Contessa miseria e il mito dell’eterna giovinezza che dà una sferzata finale tornando ad un suono più veloce rispetto alle due precedenti. Il cd si chiude con Ultima preghiera in cui si invoca il rogo per l’eretica donna che ha cantato così tanta rabbia.
Ed ora, dopo dieci anni, Carmen Consoli decide di tornare a pubblicare il cd, che per sue stesse parole, è quello che lei ama di più. Ed ora che la cantantessa è una “donna con la D maiuscola” inserisce anche un inedito, L’uomo meschino, tenuto fuori dalla prima edizione perché parlando di perdono andava a cozzare con la rabbia e la voglia di vendetta che pervade l’intero album. Ed ora che è una “donna con la D maiuscola” e non ha più nulla da dimostrare la cantantessa torna coi suoi capelli corti e la sua fender rossa perché… “il rock non è un muro ma un’attitudine”. E lei ce l’ha scritta nel DNA questa attitudine.
Credits
Label: Universal – 2008
Line-up: Carmen Consoli
Tracklist:
- Bésame Giuda
- Bésame Mucho
- Puramente casuale
- Sentivo l’odore
- Autunno dolciastro
- Ennesima eclisse
- In funzione di nessuna logica
- Geisha
- Eco di sirene
- Quattordici luglio
- Anello mancante
- Contessa miseria
- Ultima preghiera
Links:Sito Ufficiale
Non una semplice riproposizione: suonato, cantato, vissuto nuovamente con la consapevolezza degli anni trascorsi. Un progetto che trasmette l’esigenza di confronto, prima di tutto con se stessa.
In ogni caso, la versione di Carmen che mi piace di più.