Pare pioggia… o sono i sogni? Forse i ricordi fanno questo rumore leggero e delicato. E le emozioni? Quelle sono nelle note del pianoforte, leggere ma solide, in questo mare impalpabile di suoni evanescenti. La voce plasma l’incantevole Balocchi, con dolcezza e bellezza. Il primo LP dei Leitmotiv si apre come una porta, quanto basta appena per far avanzare uno spiraglio di luce candida ed accecante. Ma basta un passo per essere travolti: l’intero album L’audace bianco sporca il resto è un atto di disobbedienza civile, una scarica di energia, una fresca e giovane arte, cosmopolita e poliglotta. La flute magique incalza con la doppia musicalità insita nel brano. Il ritmo che nasce dagli strumenti si affianca alla sinuosità del cantato in francese: la musica incanta i topi malvagi, l’arte libera la civiltà dallo sporco, e se tra i sudici roditori ci sarà pure qualche uomo, tanto meglio! Liberiamoci, innalziamoci all’arte. Con il loro carico di passione, i Leitmotiv si affacciano al panorama musicale italiano con un progetto che appare subito ambizioso: musica difficilmente catalogabile, balzi tra i vari generi, testi e canti che abbracciano più lingue e culture. L’Europa non è mai stata tanto piccola, l’Italia è solo una sparuta forma allungata nel Mediterraneo, i contorni sono indefiniti, le frontiere non esistono. Con tutta la sua genuina spontaneità della giovinezza, l’audace bianco è l’arte che paradossalmente va a sporcare tutto ciò che la mente umana è ormai abituata a considerare pulito, ma da tempo il fango ricopre. Niente divisioni: tutto è unito e si insinua ovunque. L’arte è un tutt’uno che l’uomo ha diviso, e questo vale anche in musica. Magno Gaudio Populi ne è l’esempio, con i suoi riff di rock pesante e veloce, accompagnato dal violoncello e da un canto quasi senza melodia, parlato. L’oriente, sempre più vicino, entra con la sua mitologia, le sue novelle, la sua cultura; ritmi arabeggianti illuminano e disegnano i panorami descritti in Nuhar (I). Purto Nuevo narra storie di umane distruzioni, e per farlo usa tribali note di basso e affilatissime chitarre. Ossessivo ed emblematico il monito finale: “Which memories will you pass onto your son, fool?“. Tutto il calore del sud si affaccia con prepotenza in Donca e nella splendida Acqua di Luna, mentre tocca di nuovo ad un vivace basso aprire le danze in una nuova canzone. 24H balla sostenuta da un pianoforte protagonista e da chitarre che ribadiscono sonorità caldissime. E’ già tardi, intermezzo di piano-solo, rallenta il ritmo introducendo Tango Fluvial (triste, ordinario y final). Muovendosi sinuoso come le anse di un fiume, il brano crea ghirigori a passo di danza, calpestando un cuore affranto, riflesso nella voce di Giorgio Consoli che da sfoggio delle sue capacità interpretative. L’album si chiude con una scelta insolita: Nuhar (II) è una versione alternativa del quinto brano. Il suono esotico originario è cullato dal pianoforte, il canto si fa ancora più teatrale, il violoncello è leggero come tendaggi di seta, la batteria sorregge con eleganza. Un crescendo di note, una foga vocale, un rincorrersi affannato. I Leitmotiv stupiscono per la loro audacia e per la loro consapevolezza, che a tratti potrebbe apparire irritante. Molti diranno che i Leitmotiv offrono speranze per il futuro, timorosi di sbilanciarsi riguardo una band tanto determinata e fuori dal comune che si propone per la prima volta con un LP tanto complicato e fuggevole in numerosissime direzioni. Io dico che la sincerità è l’unica cosa che paga e, se i Leitmotiv sono sinceri, presto in tanti si accorgeranno di loro, portavoci di arte e cultura di un Mediterraneo che troppo spesso è dimenticato.
Credits
Label: La Fabbrica – 2008
Line-up: Giorgio Consoli (voci) – Giuseppe Soloperto (basso elettrico) – Giovanni Sileno (chitarre, pianoforte) – Dino Semeraro (batteria, percussioni) – Natti Lomartire (chitarre); hanno partecipato inoltre: Piero Iunco (violoncello), Angela Albanese (voce), Les Choristes dirette da Giovanna Pesare (coro), Amerigo Verardi (bouzouki); Produzione artistica di Amerigo Verardi; Ingegnere del suono: Maurice Andiloro
Tracklist:
- Balocchi
- La flute magique
- Magno gaudio populi
- Vizi pubblici, private virtù
- Nuhar (I)
- Puerto Nuevo
- Lookin’ forward
- Donca
- Acqua di Luna
- Down
- 24h
- E’ già tardi
- Tango fluvial (triste, ordinario y final)
- Le bonheur
- Talita kum
- Nuhar (II)
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