Immaginatevi di entrare in chiesa la domenica mattina, con i sensi ancora rapiti dal sonno e di trovare, al posto del classico chierichetto un po’ intellettuale con la chitarra classica, una vera e propria band al completo che al ritmo di un blues indiavolato con tanto di assolone di chitarra ti canta: “Vieni Maria, la nostra casa è tua!” (Sei tu la madre). Probabilmente le chiese sarebbero superaffollate! Certo che la scelta artistica de Gli Illuminati, per quanto originale e bizzarra possa sembrare in apparenza, in realtà si pone come prosecuzione di tutta una tradizione nata in Italia negli anni ’60 e rimasta sempre di nicchia, quella delle messe beat. Giovani appassionati che iniziano a suonare rock negli oratori di piccoli paesi cantando testi della liturgia sacra. Nemmeno va dimenticato il fenomeno mondiale del christian rock degli anni ’70 e ’80 che ha visto arrivare al successo band quali Stryper che con abbigliamento e capigliature tipicamente hard rocker catechizzavano le ingenti folle di pubblico che si riversavano ai loro concerti lanciando bibbie dal palco.
Gli Illuminati riprendono sapientemente tale tradizione (il polistrumentista Tiziano Carli è anche autore del libro Beat Italiano) cercando di conferire ai brani un suono leggermente più moderno. Si spazia dal rock progressivo italiano al rock e blues classico inglese e americano non tralasciando inserti di psichedelica alla Pink Floyd, il tutto ad accompagnare testi esclusivamente sacri. I brani sono essenzialmente cover presenti sui dischi originali di queste messe beat come Oggi è nato il Redentor di Franco I e Franco IV, brano dal sound incredibilmente garage e psichedelico con una linea di basso pulsante e di ottimo impatto. Chinati ai tuoi Piedi degli Amici, Venne un Uomo degli Squali 66 e Gloria dei Barritas sono gli episodi più tipicamente beat del disco. Communio si muove su un tipico giro blues che risulta abbastanza monotono nel suo ripetersi incessante di “Alleluia”. Tra i brani migliori Gloria a Dio che fa incontrare i Beatles con l’organo da chiesa ed Eli Eli Lamma Sabactani dalla melodia che ricorda i migliori Ufo dei ’70 e testo poco scontato con interessanti coretti di voci in apertura. A chiudere il disco Il mio signore, testo riscritto sulla musica di My generation degli Who, reinterpretata in versione punk.
Prendi la chitarra e prega (uscito esclusivamente e immancabilmente in vinile) rischia però di essere un esperimento filologico un po’ fine a se stesso e per i pochissimi cultori di un genere che già a suo tempo risultò piuttosto accantonato, figurarsi oggi. Il disco del combo romano è divertente e insolito a un primo impatto ma rischia di diventare piatto e monotono col ripetersi degli ascolti di suoni oramai decisamente fuori moda. Inoltre, il lavoro sembra scaturito più da una volontà sperimentatrice con lo scopo di puro divertimento e di attirare l’attenzione (il disco è stato recensito anche su Famiglia Cristiana con tanto di intervista) piuttosto che dal bisogno di trasmettere la propria fede in modi alternativi. Ma in periodi di chiusura totale da parte della chiesa cattolica, in cui si evocano tradizione e austerità, forse non ci resta che prendere la chitarra e pregare per essere “Illuminati” dalla fede!
Credits
Label: Hitbit – 2008
Line-up: “padre” Pier Paolo de Iuliis (voce e guida spirituale) – Tiziano Tarli (chitarra elettrica ed organo) – Emanuele “Sterbus” Sterbini (basso) – Alessandro Palermo (batteria)
Tracklist:
- Sei Tu la Madre
- Alleluia
- Oggi è nato il Redentor
- Chinati ai tuoi piedi
- Communio
- Gloria
- Venne un uomo
- Gloria a Dio
- Le notte del Mondo
- Eli Eli Lamma Sabactani
- Il mio Signore
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