LostHighways è dalla parte della sinergia tra le arti, il progetto Muhe sembra essere una bella espressione di questa attitudine.
Muhe spazia tra la creazione di fantastiche Artwork e produzioni musicali in cui l’ambient e il dream-pop si intersecano mirabilmente.
Ma chi è veramente Muhe? Un Graphic designer o un musicista alternativo?
LostHighways ha intervistato Luigi Cozzolino aka Muhe, deus-ex machina degli El-ghor e autore dei progetti grafici di varie produzioni della Seahorse Recordings.
Come nasce l’artwork di un disco?
Non l’ho ancora capito proprio bene. Sotto l’aspetto pratico, molte band, vedendo i lavori fatti in precedenza, mi contattano e mi chiedono di ascoltare il loro album e di realizzare delle illustrazioni, così cerco di trasformare il tutto in una o più immagini. Per quanto riguarda l’aspetto artistico, affronto più fasi: la prima è immedesimarmi nelle scelte stilistiche e musicali della band, la seconda è riuscire a cogliere almeno tre sensazioni che generino un’atmosfera costante nel disco, la terza è costruire un mondo che deve risultare, alla stessa band, familiare ma sconosciuto. Sicuramente la realizzazione di un cd-artwork è per me la massima espressione artistica, perché fonde i mondi che hanno sempre riempito le mie giornate, ovvero la musica, la pittura, il disegno, la poesia.
A quali artwork realizzate sei più legato?
A tutti, sono come dei figli! Sicuramente sono felice e fiero di aver realizzato le due cover per gli El-ghor, Dada Danzè e Mercì Cucù, album che uscirà a breve.
Realizzare delle cose per me stesso è sempre una grande impresa, sono pienamente consapevole di essere il mio peggior cliente. Ribadisco, sono legato a tutti i miei lavori.
Quanto c’è dell’attitudine del Muhe progetto musicale nell’approccio del Muhe artwork designer?
Credo sia la medesima cosa per me: è comunicazione, e in quanto tale è assimilazione, trasformazione, ed esternazione di ciò che mi rimane, in maniera positiva e negativa, del contatto con le persone, e della contemplazione di quello che accade al mondo. In questo momento, vedo le mie diverse espressioni artistiche come binari che uniscono la vita reale, sempre più veloce e complessa, a quel mondo magico e gioiosamente mutevole dell’infanzia che non possiamo fare altro che custodire nel cuore.
Tra i vari esponenti della storia dell’arte mondiale a quali ti senti più vicino, a quali ti sei ispirato di più nei tuoi lavori grafici?
Graficamente parlando, non me lo sono mai chiesto, forse nessuno per ora.
Nella mia sporadica attività pittorica, ho sempre rivisto Bacon, Toulouse-Lautrec, Egon Schiele ed i maestri espressionisti tedeschi ed austriaci. Credo di essere affascinato ed innamorato di quasi tutto ciò che ha caratterizzato il mondo dell’arte e che ho avuto modo di conoscere.
Hai prodotto anche delle colonne sonore a cortometraggi… com’è stata questa esperienza?
Mi sono divertito moltissimo; la mia fortuna, è stata capire la responsabilità di musicare un corto, solo a lavoro terminato e guardandolo nella sua totalità, da semplice spettatore.
Quando realizzi un lavoro del genere, devi sapere che la sonorizzazione ha dei compiti e degli obblighi, cioè amplificare le sensazioni ed anticipare le azioni, senza mai essere invadente e prendere il sopravvento.
Come riesci a dividerti con gli altri due side-project Schelè (duo con la tua compagna Ilaria) e i più affermati El-ghor?
Con grande naturalezza!
Per ora credo sia tutto necessario, ho tanto da dire ed utilizzo stili e forme differenti, e questo mi diverte. In quest’ultimo periodo sto privilegiando la mia attività da illustratore-grafico ed ovviamente il progetto El-ghor, ma il Muhe musicista gode di buona salute: forse quest’anno mette su un orchestrina folk!
Schelè, potremmo menzionarlo anche nel concetto di Soundtrack, visto che il tutto fu realizzato da me ed Ilaria per raccontare due mesi molto intensi della nostra vita; il progetto per ora è fermo, aspettiamo nuovamente quella magia.
Con la tua compagna condividi due progetti musicali… cosa significa condividere le proprie passioni con la prima passione che è l’amore?
Più che compagna direi fidanzata, vista l’età!
Questa domanda conservatela e riproponimela magari tra vent’anni, forse ti saprò rispondere.
Il trucco è vivere tutto con grande semplicità.
Se ti chiedessero di rinunciare ad una tua attitudine, quale sceglieresti, quella del grafico o quella del musicista?
In questo momento, visto che esco da tre mesi di studio di registrazione per il disco nuovo con gli El-ghor, ti direi il grafico perchè ho le orecchie a pezzi ma, in cuor mio, so che tutte le cose che faccio per me e per la mia identità artistica sono necessarie, nessuna esclude l’altra!
Quale artwork di un disco ti ha colpito recentemente?
Sicuramente Forever Changes dei Love!