Un vortice di emozioni ha segnato il concerto del Signor Paolo Benvegnù al Circolo degli Artisti di Roma. Dei ricordi tornano alla mente. Sembrano appartenere ad un passato recente. Un bacio sulla fronte, uno sulla mano, un timido volto pallido, il centro storico di Napoli, due persone fantastiche, sguardi, sorrisi e abbracci fraterni, lunghe chiacchierate. Duecento o duemila chilometri sembrano infiniti, impercorribili. Dal palco parte La Schiena, Paolo canta “Ti guardi intorno e non sai chi cercare” ed è a quel punto che la voglia di incrociare lo sguardo di due compagni di viaggio che ci sono sempre stati si trasforma in un nodo alla gola. Non sono a Napoli, sono a Roma. Questa è una di quelle tante parentesi che si aprono. I chilometri non sono impercorribili. Penso già ai prossimi mesi e sulle note de Il mare verticale mi rendo conto di “Vivere per immaginare”, con una grande voglia di rifugiarmi nel futuro, quando tutto tornerà come una volta.
Paolo Benvegnù apre la serata romana con uno dei brani degli Scisma: Rosemary Plexiglas per poi passare subito a quelli tratti da Le Labbra come La Distanza, Amore Santo e Blasfemo, La peste, Interno Notte, Il Nemico, Cinque secondi.
Il Circolo degli Artisti è pieno e tutti accompagnano sottovoce Benvegnù. Sui volti delle persone si legge l’incanto, quasi a voler impressionare l’intera serata in una grande istantanea. C’è intimità al Circolo questa sera. Bellezza e dolcezza avvolgono i presenti. Ho perso il conto di tutte le volte che sono stata ad un concerto di Paolo Benvegnù, ma ogni volta sembra la prima. Le emozioni sono sempre più forti. Dal palco arriva una carica esplosiva. Il gruppo si presenta sempre più affiatato, tra battute e canzoni strappano dei sorrisi ai presenti. Scorrono anche i brani tratti da Piccoli Fragilissimi Film come Quando passa lei, Il sentimento delle cose, Suggestionabili. Il pubblico canta con Paolo Cerchi nell’acqua. Verso la chiusura scorrono altri brani appartenenti al repertorio degli Scisma come Troppo poco intelligente e Simmetrie, due brani che andavano ascoltati ma anche visti per le espressioni di Paolo. Devo dirlo, è stato un gran bel concerto!
Un concerto, un abbraccio, delle parole, una voce amica: gli ingredienti che hanno reso la mia serata speciale. Speciale perché delle parole sputate fuori con il cuore riescono ad annullare la distanza in una fredda notte di gennaio. (Lost Gallery)