Un carillon distorto animato dalle giovani corde vocali di Simona Gretchen. Alla sua prima autoproduzione con l’ep intitolato Miss/Gretchen, Simona mette alla luce un piccolo intreccio di folk acustico sporcato da un’attitudine del tutto rock, palleggiato tra chitarra acustica, organetto e pianoforte. Difficile contestualizzarla in un unico preciso filone anche se questo non la rende completamente innovativa. La sua proposta, per quanto di buon livello, rischia di risultare troppo simile a se stessa nonostante l’esiguo numero di tracce: creato il modello, ogni nota sembra girare intorno a quella struttura. Interessante lo stile di scrittura, attento, curato e raffinato. A questo però non sempre corrisponde una melodia puntuale, e alcuni passaggi rischiano risultare forzati, specie laddove la ripetizione eccede e l’atmosfera si fa quasi morbosa. Stesso effetto è determinato dalla tendenza a troncare i pezzi, volendo creare una suspense che il pezzo stesso non ha ancora il vigore per generare. Punto di forza dell’ep è la voce di Simona: dall’ascolto nasce spontanea l’intuizione di un’ottima dote vocale. Tutto però è molto contenuto e ovattato. Manca il giusto input ad osare un po’ di più, andando oltre la definizione di se stessa. Tra tutti convince il brano O nostre pelli, dalla struttura più solida, precisa e pulita. Insolita invece la cover di Venus in furs dei Velvet Underground: un carillon lento che riesce, senza trasformarne la personalità stessa di Simona Gretchen, a riproporre il sound originale del pezzo. Complessivamente un esordio che necessita di crescere e sperimentare: buone basi da coltivare con l’esperienza e qualche freno in meno.
Credits
Label: Autoprodotto – 2008
Line-up: Testi e musiche di Simona Gretchen
Tracklist:
- Le mie fate
- Seta
- Re & Regina
- Due apprendisti
- O nostre pelli
- Venus in furs
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