Una chitarra distorta e indiavolata, batteria incalzante e basso frenetico e spesso picchiato con violenza. Fermiamoci un momento. Ma è Rock’n’Roll! È c’è ben poco da aggiungere. Dopo quattro anni dal precedente Baillame Generale, i Gea tornano più robusti che mai col loro rock puro e spurio, quello che rizza i peli sulle braccia e ti prende a pugni nello stomaco quando necessario. Così, senza troppi fronzoli, al di fuori di qualsiasi moda e qualsiasi regola di mercato (l’album è disponibile soltanto in versione vinile con allegato in regalo il cd). “I’m on fire but out of fashion”. E di certo non si può rimproverare loro mancanza di sensibilità o romanticismo. From Gea with love infatti (uscito il giorno di San Valentino) è proprio un concept sull’amore. Ma chi immagina tutta dolcezza e smancerie non ha di certo fatto i conti con le armi di battaglia dei Gea: l’ironia, il sarcasmo e i giochi di parole che spesso e volentieri suggeriscono doppi sensi. Ed ecco allora il sesso, i sogni erotici, gli stereotipi, il desiderio di uccidere per amore. Così la voce sempre urlata e tagliente, un po’ fuori tono, si muove sulle melodie di chitarra vagamente orientaleggianti della titletrack, destreggiandosi bene anche sui riff sempre aggressivi e potenti sostenuti da una batteria che non perde un colpo e un basso che sa farsi dominatore e talvolta sostenere in solitudine le armonie. Quello che colpisce è l’impatto, la potente massa sonora che il trio bergamasco è in grado di edificare, quasi da Teatro degli Orrori. Solo di tanto in tanto la melodia prende il comando sostenuta e contrappesata sempre da un tappeto sonoro imponente. Non dispiace la chitarra che si lancia in fraseggi melodici e assoli (Beyonce is dead) o le melodie all’unisono con tracce di tastiere su Joiedevivre, brano che unisce insolitamente la delicatezza della lingua francese alla ruvidità del rock-style. I brani in inglese e in francese lasciano il posto anche quelli cantati in lingua madre. Con dolcezza, honey mantiene costante la tensione nella voce che a tratti ricorda i Fiaba, fino alla cavalcata finale liberatoria. Echi dei migliori Litfiba si odono in Figli di Sannata (non erano figli di Satana i rockers?), più cadenzata e con la chitarra che contribuisce a rendere l’atmosfera misteriosa, mentre Western Mantra fonde attitudine teatrale, atmosfere fiabesche e ritmica rock con tanto di chitarra slide e finale noise in un sincretismo dai risvolti interessanti. “C’era una volta un re seduto su un sofà che disse alla sua serva “raccontami una storia” e quella incominciò a dire certe cose che non si posson dire proibito anche pensare… immaginare”. E se Blowjobbing reitera una struttura più classica e maggiormente melodica, il finale in inglese di Her è forse il più atipico e stupisce per l’utilizzo meraviglioso dei limpidi arpeggi di chitarra pulita che con eleganza si sporcano armonizzandosi a perfezione col basso e con gli inserti di tastiere. Molti dei brani di questo disco sembrano anche (e soprattutto) pensati e concepiti in vista di una resa live eccezionale, roba da tirare giù il palcoscenico; su tutti Rock ‘n Roll Academy, perfetta sintesi della volontà musicale espressa dai Gea.
Per chi l’avesse dimenticata o smarrita, è bene che riprenda al più presto la retta via: “Rock ‘n Roll philosophy tutto quanto si fa così: insieme”.
Credits
Label: Jestrai – 2009
Line-up: Benny Brezzolari (batteria, vibrarla, cowbell, kawa750) – Raul Rota Rodari (basso, tastiere, cavi, hondo) – Stefano Locatelli (voce, chitarra, tambourine, laphroaig)
Tracklist:
- From Gea With Love
- Beyonce Is Dead
- Joiedevivre
- Rock ‘n’ Roll Academy
- Con Dolcezza, Honey
- Figli di Sannata
- Western Mantra
- Blowjobbing
- Her
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