Home / Recensioni / Album / L’amore non è bello – Dente

L’amore non è bello – Dente

nonebelloTerzo album per Giuseppe Peveri, in arte Dente e stavolta le cose sembrano chiare fin dal titolo: L’amore non è bello. Tanto per chiarire possibili fraintendimenti, non è detto che un cantautore pop debba per forza cantare d’amore in modo mieloso o lirico. Dente ci racconta semplicemente tredici storie. Sono storie umane, che ripercorrono i diversi momenti di una quotidianità che potrebbe appartenere a chiunque. Amore masticato e digerito che non si ritrae dal mostrare gli aspetti meno poetici a vantaggio di un’autenticità nella quale ci riconosciamo tutti noi. E allora non c’è da stupirsi che nei brani la dolcezza e la gioia si alternino al dolore, alla rabbia, alla perdita di fiducia; anche se si tende sempre a prendere il tutto con una certa dose di sarcasmo ed ironia che non fa mai male, ben evidente nei giochi di parole e nel calembour di Quel Mazzolino. Se La presunta santità di Irene mostra il lato più intimo e personale del cantautore di Fidenza che descrive le fantastiche qualità serafiche “di questa donna che non è una donna, questa donna è un miracolo”, Buon appetito, tra gli episodi migliori del disco, mostra già l’altra vena, quella che dell’amore fa rifiuto in tutto il suo cinismo: “quantificando il male che mi fai ho visto che non finisce mai quindi ho messo le mani in tasca ed ho sputato sulla tavola buon appetito amore mio”. Le riflessioni sulla vita di coppia di tutti i giorni, con l’amaro in bocca e una piccola punta di malinconia un po’ celata emergono nel vago sapore psichedelico dei synth di Sole (“come era felice il sole mentre sbadigliava e vedeva che eravamo ancora lì”) o sulle suggestioni leggere e vagamente bossanova di Incubo (“io non capisco se ti amo di più o di meno di quanto tu ami me”). Non mancano i momenti più raccolti in cui l’intimità e la dolcezza nascono dal solitario accompagnamento di chitarra e piano: “io ti aspetto qui sulla cima di una melodia cantala anche tu aggiungi piano piano l’armonia” (Voce Piccolina); “io e te siamo semplici uomini ma io e lei siamo semplici e unici” (Parlando di lei a te); e se Solo Andata è una ballata intrisa di rassegnata tristezza, Vieni a Vivere è una splendida ninnananna capace di cullare nel crogiolo di una dolcezza quotidiana e ingenua che sembra di altri tempi, amplificata dalle voci dei bambini nel coro finale: “a nido d’ape o lisca di pesce facciamo una casetta tutta come ci va”. I brani spesso stupiscono per la ricchezza degli arrangiamenti che li vestono di eleganti abiti pop aggiungendo raffinati e vivaci decori alla chitarra e al piano di base, ora con intere sezioni di fiati, ora con tastiere e sintetizzatori che portano impresso in modo chiaro il marchio di fabbrica di Enrico Gabrielli (Afterhours, Mariposa, Calibro 35). Ad arricchire il lavoro altre collaborazioni importanti: Gianluca De Rubertis (Il Genio), Vasco Brondi (Le luci della centrale elettrica), Fabio Dondelli e Andrea Abeni (Annie Hall), Elia Billoni (Dino Fumaretti).
La tendenza piuttosto originale nel suo essere paradossale è quella di costruire melodie piacevolissime all’ascolto che si mostrano in apparenza spensierate e dondolanti, ma sulle quali Dente racconta storie spesso al limite del tragico. Così su deliziose e leggiadre melodie di piano si ode ora “poi mi hai detto che hai pensato che volevo divorziare perché ti ho trattata male solo che una settimana fa sapessi il male che mi hai fatto quando mi hai cacciato a calci in faccia da una vita che pensavo fosse solamente mia” (Sempre uguale a mai), ora “in tutto e per tutto sempre e per sempre nella gioia e nel dolore, in salute e malattia, faccio la cazzata più grande che sia: mi fido di te!” con tanto di cori che ripetono allegramente l’emblematica sentenza (La più grande che ci sia). Tirando un po’ le somme, possiamo smetterla di illuderci: l’amore non è bello.

Credits

Label: Ghost Records – 2009

Line-up: Giuseppe Peveri (voce, chitarra) – Gianluca Gambini (batteria) – Andrea Cipelli (tastiere e basso)

Tracklist:

  1. La presunta santità di Irene
  2. Incubo
  3. A me piace lei
  4. Voce piccolina
  5. Buon appetito
  6. La più grande che ci sia
  7. Sole
  8. Parlando di lei a te
  9. Quel mazzolino
  10. Sempre uguale a mai
  11. Finalmente
  12. Vieni a vivere
  13. Solo andata

Links:Sito Ufficiale,MySpace

Ti potrebbe interessare...

fanali_cover_2024__

I’m In Control – Fanali

Immagini che si suonano. Suoni che si immaginano. Di nuovo in viaggio sinestetico con Fanali, …

Leave a Reply