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La sera s’è schiarita: Giuliano Dottori @ Doria 83 (NA) 19/02/09

dottori_ant_lont_01Poi schiarisce, sempre. E’ il senso del talento che percorre curve, mangia ostacoli, s’affatica, si reinventa, e non smarrisce la meta. E’ il segreto del colore del silenzio rotto dall’ispirazione che sa vincere il buio con le sfumature delle regole dell’onestà. E’ il destino delle mani che prolungano i sogni dentro le note che cercano la giusta chiave. E’ il centro di un nuovo buon inizio che segue il ritmo degli auspici di un febbraio che ha nel nome il labirinto delle svolte e del risveglio degli alberi, con i loro germogli di perle.
A due anni di distanza dal debutto discografico (Lucida, Ilrenonsidiverte), Giuliano Dottori comincia a sfogliare le pagine di una nuova storia e sceglie di non seguire la logica del fuori, ma quella dell’urgenza. Il cantautore milanese stende sulle nuove canzoni la voglia di suonarle usando la formula dell’anteprima live per una serie di date in giro per l’Italia. Alle spalle un disco finito, l’enigma del suo titolo e data d’uscita, la coproduzione di Giovanni Ferrario, l’ausilio di un gruppo di validi musicisti, il free download di Lontanissimo da qui ovvero il primo brano scritto al piano e uncino di rottura degli schemi delle precedenti dinamiche di composizione.

Il Doria 83 di Napoli offre il suo ventre ad un intenso set elettrico che si scioglie nella formula del trio: Marco Ferrara (basso) e Mauro Sansone (batteria) accompagnano un Dottori in piena forma, tra le corde della sua chitarra, i pedali e gli equilibri delicati della voce. L’attitudine folk di una scrittura intima, schiva, oscura cerca e trova un nuovo impianto e una prospettiva decisamente rock, ai limiti delle derive psichedeliche e fino alle affascinati destrutturazioni noise. Il sapore dei contrasti e delle variazioni sul tema seguono la successione dei brani del passato recente e del presente/futuro prossimo. Sei, questo il numero delle anteprime proposte che non conta chiudere nel titolo, perché sia più giusto goderne all’impatto, scoprendone la forza, la vitalità, l’irruenza, lo slancio misti alla dolcezza e alla semplicità. La cura dei dettagli è sempre altissima, ma il taglio è decisamente tirato di getto. Grandi aperture, spazi di respiro per un sound accattivante, serrato e complice di testi che delineano uno stile maturo, consapevole, sottile, capace di uno sguardo sugli angoli della caduta e della resistenza.
Lucida apre, elegante e sinuosa, con la malinconica vena delle sue verità. Ogni giorno dilata il suo tempo e lo raddoppia in una versione che sa essere morbida, calda e pungente; Nel cuore del vulcano osa e apre il suo corpo fino a farsi cover/frammento di There There (Radiohead). Rancori e segreti amplifica i nodi della sua natura e splende di una fascia ritmica serrata su cui si innestano preziosi i riff di dottori_ant_lont_02chitarra. Mi specchio in te rinasce, depone la sua nudità acustica e conta il tempo con l’elettricità rossa di una metamorfosi splendida.
Dottori chiude in solitaria, lasciando scivolare la bellezza sobria di Alibi dalle mani alle corde… con la discrezione e la lentezza di certi gesti che conoscono la rarità dei ricordi.
C’è da attendere. C’è da aspettarsi molto da Giuliano Dottori perchè sa emozionare e coinvolgere, perché sta dimostrando tutto il suo valore, piano e con integrità. La bellezza della sua musica è nella forza della fragilità. E poi schiarisce, sempre. (Lost Gallery)

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