Gli anni ’30 e ’40 non sono ancora finiti nel microcosmo che Arisa ha creato con questo suo primo disco. Il varietà italiano, la sua immediatezza e compostezza, quelle di una volta, sono le sue principali ispirazioni, come lei stessa sottolinea nei ringraziamenti del disco. Ma andiamo per ordine. L’inizio. Quella Sincerità che le ha aperto le porte al grande pubblico sanremese è la vera chiave di lettura di tutto il disco: gli dà il titolo e pone l’accento su un modello di scrittura in note e parole ben preciso. Il mondo che racconta è quello dei sogni di ogni bambina: l’amore, la ricerca di un uomo buono, l’immagine della bella casa, il desiderio di famiglia, il godimento che nasce dalle cose semplici. E fa ancora più effetto se si pensa che i testi sono frutto di un uomo, Giuseppe Anastasi. Non sono necessarie grandi metafore per esprimere i propri desideri: la sincerità, la schiettezza e la semplicità sono alla base di ogni pezzo. Insieme alla dolcezza della voce sempre puntuale e accurata di Arisa, questi sono i punti di forza del disco. Sul versante musicale Sincerità è un buon esempio di disco popolare; è accattivante nella sua capacità di rivisitare in chiave moderna un genere che sembrava ormai superato. Un’infusione moderata di musica folk, soul e reggae colora il viaggio nell’esperienza musicale di un secolo: dalla canzone ironica ma perfettamente contestualizzata di Natalino di Mamma mi ci vuol la fidanzata, Mille lire al mese che rivivono in brani come Com’è facile, alla filastrocca tipica della produzione di Sergio Endrigo riproposta in Pensa così e Buonanotte, fino alla Rettore degli anni ’80 che traspare in Te lo volevo dire e L’uomo che non c’è. Menzione a parte merita Piccola rosa, uno dei momenti migliori del disco, nella sua grazia acustica.
Emerge senza un dubbio un gusto vintage per l’ottimismo e le storie a lieto fine. Il messaggio positivo di Sincerità è completamente contenuto nell’autodeterminazione di cui ognuno è dotato per Arisa e che non fa altro che alimentare stimoli sempre nuovi di rinascita. Sicuramente un buon esperimento che regala un sorriso e una speranza. Un disco destinato a piacere un po’ a tutti, nella sua facilità di ascolto e comprensione.
Credits
Label: Warner Music Italia – 2009
Line-up: Arisa (voce) – Maurizio Filardo (chitarre, mandoloncello, basso) – Giuseppe Mangiaracina (basso, putipù, pianoforte) – Puccio Panettieri (batteria) – Fabio Rondinini (batteria, percussioni) – Ernesto Tiago Sanchez “Er Nico” (percussioni) – Quartetto d’archi Hubay (violino, viola violoncello) – Selinunte Symphony Orchestra (percussioni) – Mafi (programmazioni)
Tracklist:
- Sincerità
- Io sono
- La mia strana verità
- Abbi cura di te
- Pensa così
- Piccola rosa
- Te lo volevo dire
- Com’è facile
- L’uomo che non c’è
- Buonanotte