Una volta inserito il disco nel lettore scorre liscio e senza troppi problemi, quasi anonimo nelle sue melodie ben orecchiabili tra attitudine fondamentalmente pop condita con inserti dell’indie rock moderno. Scorre fin troppo liscio che una volta finito, per qualche strana ragione, non hai nessuna voglia di riascoltarlo e piomba nel calderone di quei dischi mediocri che seppur non brutti, non riescono ad esaltare. Al secondo ascolto poi potresti renderti conto di quanto seriamente risultino noiose e controproducenti le parti strumentali dell’apripista Koi pur sulla piacevole melodia iniziale super dilatata alla The Ark e riff alla New Order così come la parte recitata in Paul’s eye che sembra davvero fuori luogo spezzando la potenziale immediatezza del brano. C’è poi quell’attitudine noise e shoegaze di sottofondo ad alcuni brani che sembra troppo poco spontanea e decisamente costruita; non a caso brani quali Get the Bullets, Ionic Deeps o il finale di Snaky Eyes sembrano pensati ad arte per l’effetto live e provano spesso a smuovere col basso e la batteria che intessono ritmi di dance tra ampi cori di facile presa. E, visto che ci siamo, aggiungiamo al calderone pure quelle atmosfere un po’ retrò, un pizzico di chitarre dei primi U2, uno spicchio di indie rock alla Modest Mouse, quell’attitudine un po’ punk rock (Yeah Yeah) e quel tocco di post rock che non può mancare mai e un po’ di elettronica e dub giusto perché va di moda (la strumentale Jackal at 10 ‘o clock è il sunto perfetto dell’inutilità e della mancanza di gusto). Per finire col macigno strumentale di più di 8 minuti di Black Birds, che dà addirittura sui nervi mescolando rumori di qualsiasi genere su quel basso distorto e batteria che mantengono sempre lo stesso ritmo inconcludente, per riprendere nei secondi conclusivi una melodia da banda di strada, di quelle che si sentono sui titoli di coda dei vecchi film in bianco e nero e che sicuramente è tra i momenti migliori del disco.
Stavolta il belga Gert Pleesers, leader degli oramai sciolti Reiziger, sforna un disco (oramai il terzo dei Confuse the Cat) che non convince, tentando di mescolare un po’ tutto ciò che offre la casa per tentare una presa immediata sul pubblico (e, mio malgrado, non escludo che riuscirà nell’intento), pagando però con la forte impersonalità dei brani. Nessuno stupore se dopo aver ascoltato più volte questo Kericky, le melodie di chitarre e tastiere inizino a sembrarti tutte uguali, solo perché usate e riusate.
Credits
Label: Zeal – 2009
Line-up: Geert Plessers (vocals, guitar) – Boegie (drums) – Dirk Thielemans (guitar, keys) – Sven Hoskens (bass)
Tracklist:
- Koi
- Get The Bullets
- Paul’s Eyes
- Cu On The Money
- Ionic Deep
- Jackal At 10 O’Clock
- Yeah Yeah
- Snaky Eyes
- Planet Kroton
- Black Birds
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