Siamo ancora capaci di sognare, come quando eravamo bambini?
E’ difficile spiegare a parole lo spettacolo dei Perturbazione: Concerto per disegnatore e orchestra è una messa in scena che richiede presenza. Mentre provo a spiegarlo, un’immagine mi gira nella testa: un bambino gioca a fare il funambolo e cammina sulla fune, senza però essere sospeso. Con la fune ben posata a terra, non gli importa di cadere perchè sa che non si farà del male. Da una parte della fune c’è la realtà, dall’altra il mondo onirico. E il funambolo cammina e quando inciampa o perde l’equilibrio si immerge da una o dall’altra parte. E’ la fantasia che lo guida. Un uomo e la sua ombra, questi i protagonisti della storia che i Perturbazione portano in scena. Non Peter Pan, ma un uomo qualsiasi. Uno che potrebbe essere chiunque di noi alle prese con il quotidiano. Una realtà rappresentata anche nelle cose piccole, nei gesti che sono ormai automatici per tutti. Un vivere che a volte stanca, deprime, annoia. Allora ecco pronta la via di fuga, in un bellissimo sogno. Se l’uomo deve rimanere sempre presente, la sua ombra se ne staccherà ed andrà a vagare in un mondo di sogno, fino a quando la realtà si mangerà l’onirico riportandoci in una dimensione dalla quale evadere con un altro sogno, girando come il cane che si morde la coda.
Vita e morte, luce e buio, giorno e notte, realtà e sogno, adulto e bambino, commedia e tragedia. Le dicotomie che l’esistenza ci offre sono infinite e in questo spettacolo c’è posto per molte di queste, a seconda dell’interpretazione che ognuno di noi vuol dare a ciò che accade.
Tommaso Cerasuolo abbandona il microfono, al posto della voce usa le mani per esprimersi. Anima la storia mentre, come nei film muti di una volta, l’orchestra dei Perturbazione accompagna e colora la storia, aggiungendo melodie alle emozioni. In perfetta sincronia e armonia, la sola musica arricchisce il disegno, segue l’andatura delle matite, segue il tempo e il movimento, per portare gli spettatori completamente dentro la storia.
Come bambini di fronte ad un favola, gli adulti si appassionano alle avventure, ridono, si commuovono, con il valore aggiunto dell’ironia che si può cogliere.
Una serata in cui i Perturbazione non sono come ve li aspettereste: non suonano le loro canzoni più usuali, non vi conquistano con le loro atmosfere e con voce delicata. Anzi, nascosti nel buio del teatro, lasciano che la storia si sveli da sola, senza interferenze ma con tutti i salti e le magie che solo i sogni racchiudono. Una serata in cui tornare bambini e confermarsi adulti, una serata in cui lasciarsi emozionare. Tenete gli occhi ben aperti e iniziate a fantasticare. (Si ringrazia l’Estragon Booking; Lost Gallery)
Mi perdo tra le note mentre quei tratti grigi che incarnano l’andatura delle matite muovono forme di fronte i miei occhi che non vedono, evocati dalle parole, suggellati dalle forografie.