Let me be a child è un album che lascia scoprire una realtà musicale la cui provenienza può sbalordire. Questi ragazzi arrivano infatti da Napoli, un luogo apparentemente lontanissimo dalle atmosfere folk, dal sapore americano, dalle immediate associazioni con gruppi altrettanto giovani come gli Okkerville River. Ma è poi così lontano davvero? Forse no. Forse invece quella freschezza, quella giocosità, quell’evidente voglia di suonare con passione riflette un aspetto della loro città: la semplicità, l’abitudine a vivere all’aperto, all’esterno. Non a caso il disco si apre con una breve intro, Let me be a child appunto, con tanto di pernacchia… È quasi una sorta di presentazione, un richiamo all’attenzione del pubblico mentre la musica sfuma nell’apertura del secondo pezzo, Hay Rick: in una parola? Folk puro, purissimo. E energia. Un disco pieno di punti di forza, dall’evidente coesione armonica del gruppo alla abilità di proporre 13 pezzi assolutamente diversi, fino alla potenza evocativa, ovvero alla capacità di far immaginare delle atmosfere, dei luoghi e delle situazioni. È una sorta di viaggio attraverso le campagne del mondo, attraverso ambienti vastissimi ma poco abitati dove quelle poche persone vivono però tutte insieme e dove basta poco per fare festa, come in Gipsy, con un incipit malinconico che fa pensare alla Mancha, oppure in Kinderdijk. Atmosfere diverse, quasi beatlesiane sono invece quelle di Let’s go farmer. C’è spazio anche per una serenata country, Blonde country girl, con tanto di fischi.
L’immediatezza è la chiave di lettura di questo lavoro. I The gentlemen’s Agreement si presentano senza fronzoli, con la loro cultura, con la voglia di riportare fuori un mondo infantile che magari qualcuno si vergognerebbe di trovare piacevole. E invece ritrovarlo ha il sapore della vittoria. È un disco controcorrente, fuori dalle mode musicali ma non solo. Vincente, assolutamente vincente anche nella scelta della splendida copertina realizzata da Roberto Amoroso.
Credits
Label: Seaside Records – 2008
Line-up: Contadino Raffaele Giglio (chitarra, banjo-chitarra, ukulele, cavaquinho, glockenspiel, voce, fischietto sirena, kazoo) – Contadino Ivan Cannata (basso, cavaquinho, glockenspiel, fischietto sirena) – Contadino Fabio Renzullo (tromba, armonica, glockenspiel) – Contadino Luca Bravaccio (batteria, campanello della bicicletta, percussioni)
Tracklist:
- Let me be a child
- Hay Rick
- I can do it my friend
- Gipsy
- The sea
- Kinderdijk
- Let’s go farmer
- For never ever you blik
- Mr Grape
- Down
- Blonde country girl
- Cherry the tightrope walker
- Fever
Links:MySpace
Questi ragazzi sono davvero bravi. Li ascoltavo dal vivo diversi anni fa, nei locali dove lavoravo e pensavo che avessero qualcosa che fosse destinata a fiorire.
Che bello vederli recensiti e apprezzati tra le pagine di Lost Highways.