Prendete il pop, quello degli anni ’60, dei Beatles per intenderci. Cercate di immaginare lungo una linea temporale che giunge fino ai giorni nostri tutte le innumerevoli manifestazioni che il genere più praticato della storia della musica possa aver prodotto nel mondo intero. Cercate poi di farne un riassunto con tutti i caratteri peculiari, di immaginare il tutto riunito in un solo stile, in un solo gruppo, in una sola manifestazione artistica, in un solo nome. Non potrà che venir fuori quello degli Anathallo. Dopo diversi ep (raccolti nel doppio Anathallogy – 2006) e l’album Floating World (2006), tornano sulle scene col nuovissimo Canopy Glow. Trasferitisi in blocco nella capitale mondiale del blues, Chicago, dalla piccola cittadina di Mt. Pleasant in Michigan, i sette polistrumentisti americani hanno confezionato un disco che sa essere bello in maniera eccezionale pur senza invenzioni rivoluzionarie, utilizzando soltanto tutti i migliori elementi che hanno caratterizzato la musica pop di sempre, unendoli in un mix che ha dell’incredibile. LostHighways indaga il mondo misterioso e affascinate degli Anathallo.
La vostra Musica sembra scaturire dalla vita di tutti i giorni. Sa conciliare la leggerezza del pop con la raffinatezza del sound orchestrale con notevole facilità. Qual è l’ingrediente segreto? Da chi è da cosa vi sentite influenzati?
Se gli artisti fossero consapevoli del loro ingrediente segreto, perderebbero un po’ di quello che li rende unici. Credo che ci sia qualcosa di magico in ciò che non si comprende, e si fa e basta. Detto questo, il nostro sound è stato influenzato dal crescere in una scena musicale piuttosto isolata. Non c’erano molti tour che venivano nel mezzo del Michigan quando eravamo giovani per questo le band con le quali siamo cresciuti erano piuttosto eclettiche. Il suono orchestrale che senti è ciò che abbiamo interiorizzato quando eravamo più giovani e qualsiasi raffinatezza pop è probabilmente dovuta a una lenta e progressiva maturità che abbiamo acquistato intorno ai nostri 25 anni.
La struttura dei vostri brani è elaborata: molti strumenti, cori vocali e inserti orchestrali. Qual è il processo che porta alla nascita di un pezzo degli Anathallo?
Di noi sette qualcuno porta idee nella pratica. Di solito qualcosa sul piano o sulla chitarra, da qui noi partiamo e suoniamo quello che vogliamo sentire e arriviamo dove la canzone dovrebbe andare. Essendo molti componenti, probabilmente ci prende un po’ più di tempo creare qualcosa che ci renda felici tutti. È un processo scomodo a volte ma è quello che abbiamo fatto finora.
Quasi tutti voi siete polistrumentisti e quasi tutti cantate. Cosa comporta questa condizione, specialmente in fase compositiva?
Credo sia nato al di fuori della necessità. Mentre componiamo, parliamo di meno di quello che siamo capaci di fare e di più di quello che deve accadere nella canzone. Poi facciamo un inventario di chi deve fare cosa… e di quali componenti mancano per completare l’orchestrazione. In otto anni molti di noi hanno dovuto imparare per cantare moderatamente e sicuramente abbiamo dovuto estendere le nostre abilità per soddisfare i bisogni di quello che volevamo scrivere.
E difficile conciliare sette menti differenti, quando componente, quando viaggiate e quando suonate live?
La parte delle composizione può essere davvero stressante. Trovare l’armonia tra noi sette può essere difficile… mentre il viaggiare e l’esibirsi sono generalmente più semplici. Abbiamo dovuto conoscerci bene a vicenda, alcune tensioni possono venire dalla creazione dei brani ma non perché non andiamo d’accordo.
Quali sono le sensazioni che provate quando suonate live con la gente che è lì solo per voi?
Comunque una sensazione di incredulità, in un certo senso. Più è grande lo show e più sento un senso di disconnessione dallo stesso. Siamo cresciuti suonando nei seminterrati e in alcuni show casalinghi. È difficile girare la testa e vedere “tutta questa gente che è li per vedere noi”, per uno show strapieno da headliner. È una cosa davvero meravigliosa. Perciò direi che c’è un senso di incredulità accompagnato da un senso di gratitudine. È la sensazione più bella.
Vi siete trasferiti in blocco a Chicago nel 2007 dalla piccola città di Mt.Pleasant in Michigan. Io credo che questo sia stato un evento sicuramente importante per le vostre vite e la vostra carriera. In che modo tutto ciò può aver influenzato la vostra musica e la vostra vita?
Ci ha cresciuti, credo. Mount Pleasant sarà sempre “casa”… ma a Chicago abbiamo iniziato a costruire una casa per noi stessi. Non saprei bene come spiegare. Una grande e bella città come questa ti costringe a costruirti uno spazio per te stesso. È una sfida. Per questo, sia musicalmente che personalmente, abbiamo realmente dovuto focalizzarci su quello che volevamo fare ed essere. Ma è difficile descriverlo mentre ci sei ancora dentro. Persino due anni dopo? Ma è comunque il meglio che posso fare.
Molti dei vostri brani affrontano temi riguardanti la natura. Mi puoi parlare di che tipo di suggestioni originano i vostri testi?
Il nostro album precedente, Floating World, era focalizzato fortemente sulle idee. Eravamo molto interessati al significato. L’azione reciproca tra parole, intenti e le discordanze tra essi. Questo disco, Canopy Glow, è un pochino più pacifico. La natura è una sorta di simbolo che abbiamo scelto per rappresentare la permanenza… le cose che non devono essere di più di quello che sono. “Il sole che splende tra i rami” è solo “il sole che splende tra i rami”. Se si guarda il nostro precedente catalogo, credo si possa notare il lavoro di alcune menti profonde. Con la speranza che questo possa essere un passo verso la maturazione.
Puoi spiegarmi cosa significa il nome Anathallo e a cosa si riferisce il titolo Canopy Glow? c’è qualcosa legato alla natura?
Anathallo è una parola greca che sta per rinnovamento. “Il rinnovamento, la causa della crescita, il fiorire di nuovo”. Credo sia usata riguardo le piante perenni… contemporaneamente il venire e l’andare. Il ritorno, se ci sarà. Il nome ha avuto significati diversi per noi negli ultimi anni e credo che oggi, quando ci pensiamo, siamo abbastanza felici di avere una discografia che mostra un tentativo di questa sorta di rinnovamento nella nostra musica. Sperando che ci sia davvero un senso di crescita nella musica che abbiamo fatto nell’ultimo decennio. Canopy Glow è davvero molto legato alla tua ultima domanda. Se Floating World era una turbolenza (il mondo in fermento), Canopy Glow guarda verso l’alto, verso il sole che arriva attraverso gli alberi.
Cos’è la vita degli Anathallo oltre la musica?
Al momento abbiamo tutti un sacco di freddo! Chicago in inverno è abbastanza brutale (ci sono stati alcuni giorni di fila in cui la temperatura era sotto gli zero gradi Fahrenheit) e credo che questo sicuramente influisca sull’umore. Noi tutti aspettiamo con grande attesa la primavera. Tutti facciamo dei piccoli lavori in città… gironzolare con buoni amici, prendendo quello che la città ha da offrire, in attesa del nostro prossimo tour. È un modo molto carino per spendere i tuoi 25 anni. E quello che verrà dopo, chi può saperlo?
Ma fantastica quest’intervista… è un vero colpaccio! Veramente una bella pagina di LH!