Molto interessante questo primo ep autoprodotto dei cesenati The Ghost of the Bell Star, anche se appare ancora troppo e indissolubilmente legato a stilemi made in Calexico. Le atmosfere dilatate (a volte fin troppo), la batteria spazzolata che sostiene i roventi ritmi, la voce cupa, calda e avvolgente e poi le chitarre slide e addirittura sassofoni e trombe polverose. Sicuramente degna di nota l’attenzione accurata ai suoni, ai timbri e al loro intreccio soffice e pacato che è sinonimo di qualità. La batteria non è mai invadente e sempre sostenuta da un degno contrabbasso, il piano accompagna con misura, la chitarra slide traccia spesso i contorni di un disegno spesso abbellito dall’anima delle trombe, del sax e del clarinetto, racchiudendo delicatamente le composizioni in un’aurea dilatata ed eterea, sublimando il lavoro della voce. Apprezzabile anche il tentativo di evocare quelle atmosfere da saloon polveroso e lercio, nel bel mezzo del deserto rovente, ma che si possono rendere appieno soltanto se le si assaggia sotto la pelle, se si sente il sapore aspro e cocente della sabbia del deserto sotto il palato e la terra che brucia sotto i piedi. Attendiamo l’album con curiosità, con la convinzione che gli ottimi spunti e le idee diventino veicolo di maggiore personalità nell’esplorazione di certe sonorità.
Credits
Label: Autoprodotto – 2008
Line-up: Matteo Castagnoli (voce, chitarra), Gianluca Gabellini (chitarra), Glauco Salvo (chitarra, piano, banjo, lap steel) Nicola Bus Tacchini (contrabbasso), Luca Mengozzi (batteria e percussioni)
Tracklist:
- Your Room
- Berlin Black Love
- Beautiful and Weak
- Obedience
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