Fabio Mercuri esordisce quest’anno con il suo primo disco, dopo aver calcato i palchi italiani come chitarrista al fianco di diversi musicisti, Francesco Tricarico per dirne uno. Di tutto quello che c’è è il lavoro con cui si presenta al pubblico, questa volta da protagonista. Un album essenzialmente cantautorale, che appare ragionato e curato. Undici tracce, un insieme omogeneo che scorre gradevole. Una musicalità fresca che balla tra atmosfere semplici, aperture più pop e contaminazioni strumentali vagamente psichedeliche. Non si tratta di una rivoluzione musicale, di qualcosa che non avete mai sentito prima, piuttosto di qualcosa che si farà apprezzare per la leggerezza e la suggestione delle melodie. Attenzione però, a non pensare che leggerezza significhi banalità. Il valore aggiunto di quest’opera risiede nell’attenzione con cui i brani sono stati suonati e arrangiati, nella cura con cui le parole sono accostate. Ogni testo infatti bilancia la melodia con parole “pesate” a dovere. A partire dall’intimità del singolo Altitudini, in cui Mercuri duetta con Georgeanne Kalweit: “Io cerco di comprendermi, mentre cadono tra le tue braccia le mie paure”. Allo stesso modo si fa notare il brano d’apertura Accade, che racconta le molte cose che ci scorrono davanti mentre siamo distratti o indifferenti; una canzone che strizza l’occhio al caro Benvegnù e alle sue atmosfere così cariche. E per non farci mancare nulla, nel disco ci sono anche collaborazioni illustri (Dell’Era e Gabrielli, vi dicono qualcosa?). Insomma, potrà non apparirvi un’opera innovativa, ma onore al merito di aver curato così attentamente tutti i dettagli. Concedetegli una possibilità, riuscirà a colpirvi.
Credits
Label: Novunque – 2009
Line-up: Fabio Mercuri
Tracklist:
- Accade
- Di tutto quello che c’è
- Altitudini
- Canzone d’Aprile
- L’invasione delle biciclette
- Un uomo distratto
- Una pagina bianca
- Particolari
- In fondo al mare
- Incanto di luce
- Naviganti smarriti
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