Senza niente addosso – Eva mon amour

Valentina Di Cecco Album, Recensioni Lascia un commento

“Amarsi per un po’/ non è amarsi niente/ amarsi per un po’/ è amarsi per un po’ di sempre/ amarsi per un po’/ è amarsi per un po’ di niente“. Senza niente addosso. La nudità come condizione della nascita o rigenerazione, dell’amore, dell’espressione… quella delle parole e dei pensieri che anticipano o annunciano quella della carne, del sangue, degli slanci, dell’intimità che si rivela. La nudità, quella scelta dagli Eva mon amour, è un suono vivo e denso, sporco e ruvido nella sua verità o vitalità, una sonorità che sostiene parole piene, che si con-fonde con i sensi, senza negare la lievità, senza rinunciare all’ironia, mantenendo la capacità di graffiare ed abbracciare, di ridere e tremare, di farsi meraviglia o bellezza. Riposta sotto la pelle, nella memoria, l’esperienza come Cappello a cilindro trova respiro una nuova realtà che, con un nome nuovo, dice e dona una musica nuova. L’anima folk resta nell’ironica e provocatoria Indie, nelle parole dirette, nella schiettezza di certi versi, nell’immediatezza della scrittura e dei suoni, che agganciano il sentire per comunicarsi. Così il rock si mischia e confonde con il pop e si delinea una cifra stilistica che sceglie di restarsene Senza niente a dosso perché sia la forma che la sostanza dicano del sentire senza veli o schermi. Di fronte alle canzoni, registrate in presa diretta, si avverte una libertà che è quella delle mani che stringono con slancio, degli occhi aperti, dei pensieri in movimento, dell’anima generosa, una libertà in cui si affiancano ed intrecciano piacevolmente sonorità diverse, momenti leggeri e capaci di scivolare dentro, tracce di poesia: “e diventano sogni/ e diventano segni/ e diventano anni“. E la musica diventa tempo e spazio, un’atmosfera, un luogo in cui incontrare “l’amore in mezzo al petto” ed “illusioni perfette come un pupazzo di neve“, “l’amore che si inventa i viaggi per tornare“, “il tempo che ti invecchia se non lo sai sprecare” e il “coraggio che non serve se poi non sai tremare“. Gli Eva mon amour questo spazio e questo tempo lo creano suonando, insieme a chi li ascolta suonare, facendo della musica un’espressione e del disco che la custodisce un’occasione di interazione, infatti l’album è anche un cd rom che rivela un booklet multimediale e, con Odio le tue risposte brevi e le stronzate che ti bevi, una traccia in più, un filo di fumo sottile che avvolge, un’acqua grigio-smeraldo in cui immergersi. Testi ed immagini sono dunque nel disco stesso, insieme alla musica che raccontano e di cui sono segno tangibile con lo sguardo. Tra Per un po’ di niente e Sbircia pure, tra E diventano anni e Non so come si fa c’è un booklet da sfogliare senza dita, scoprendo le parole, gli altri suoni e le visioni di aurOrise che hanno creato una grafia sottile di segni ed impronte, di colori e linee che vestono la musica lasciandola nuda. Nuda, come la Madonna di Munch, la Nudas Veritas di Klimt o le odalische di Matisse, la musica si disvela essere che ama e dà vita… come una donna, come un calore che canta: “amarti per un po’/ non è stato amarti niente/ amarti per un po’/ è stato come amarti sempre/ senza fiato/ senza dubbio/ sempre senza mai niente addosso“.

Credits

Label: 29 Records – 2009

Line-up: Emanuele Colandrea (voce, chitarra elettrica, chitarra acustica, dobro) – Corrado Maria De Santis (chitarra elettrica, chitarra acustica, basso, omnichord, cori) – Matteo Scanicchio ( piano, fender rhodes, hammond, minimoog, prophet one, arp solina, cori) – Fabrizio Colella (batteria). Hanno partecipato: Lorenzo Feliciati (basso) – Carmine Pagano (trombone) – Fabio Fraschini (basso) – Alessandro Canini (basso). Progetto grafico di aurOrise (www.myspace.com/aurorise)

Tracklist: