Accedendo ai principali canali di diffusione musicale, quali emittenti radiofoniche e televisive dedicate, mi pare che, al di là delle leggi dettate dalle case discografiche, manchi un po’ in generale il gusto per la novità. Se l’Italia dei grandi nomi si è fossilizzata intorno alla canzone melodica, e gira e rigira è sempre quella che anima la coscienza popolare, le produzioni estere tendono a convogliarsi verso un’unica direzione, come se fosse già stato detto tutto in musica. La riprova di questo è la difficoltà ad incasellare in un genere specifico gli artisti di oggi. Se si tratta di versatilità è sicuramente un merito, altrimenti finisce con l’essere un limite, generando solo confusione. Figli di questa musica sono sicuramente gli irlandesi The script, con il loro primo lavoro omonimo. Impossibile definirli se non nelle innumerevoli tendenze che li muovono. Sono un gruppo rock su un forte impianto soul e R’n’B, con notevoli sfumature dal pop all’hip-hop, fino a qualche buon momento quasi cantautorale. A conferma della capacità di variare, la scelta di estrarre brani come singoli molto differenti tra loro, dall’accattivante We cry alla più romantica The man who can’t be moved o all’attitudine più pop di Break even. Punto di forza di questo grande pot-pourri musicale è la pulizia dei suoni e della voce che rende l’ascolto di tutte le undici tracce limpido e piacevole. Buono dal punto di vista della scrittura, capace di conciliare le disparità di genere che si alternano nel disco: semplice ma efficace, armonioso senza diventare insistente. Il tema è quello più antico: l’amore e le sofferenze che è capace di generare, le attese e le conferme, i propri difetti mai limitanti. Uno sguardo positivo sul mondo accompagnato dal sorriso che gli strumenti sanno portare. I richiami sono tutti rigorosamente british: Travis, Keane e Coldplay su tutti. Un successo scritto a tavolino, per un disco che ha meritatamente conquistato una gran fetta di pubblico internazionale.
Credits
Label: Sony BMG – 2008
Line-up: Danny O’Donaghue (voce) – Mark Sheehan (chitarra) – Glen Power (batteria)
Tracklist:
- We cry
- Before the worst
- Talk you down
- The man who can’t be moved
- Break even
- Rusty halo
- The end where I begin
- Fall for anything
- If you see Kay
- I’m yours
- Anybody there
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