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Low Fidelity in Relationships – Farmer Sea

lfir_coverTorino è da sempre fucina di grandi talenti musicali. La scena indipendente torinese è sicuramente una tra le più floride di tutta Italia. Se poi si ha appena la possibilità di avvicinarcisi, è facile constatare quanti giovani gruppi si siano incamminati in questa direzione. Tra questi spiccano meritatamente i Farmer Sea, che dopo una serie di fortunati eventi arrivano nei negozi con il loro primo disco Low Fidelity in Relationships. Un disco finalmente nuovo. Originale nella sua composizione. Misurato ed estremamente concreto. Giovane ma curato fino al più piccolo dettaglio. Un disco sperimentale con un gusto raffinato per il rock suonato. E qui si suona davvero tanto: il suono sembra quasi prevalere sulle parole. Il genere è il rock, nella sua accezione più pop, scelta che rende accattivante ogni singola traccia. Le parole, invece, hanno il pregio di essere immediate, permettendo così a chi ascolta di visualizzare con facilità le immagini che vengono richiamate, nonostante la lingua scelta per tradurle sia l’inglese. Geniale e molto razionale la disposizione della scaletta, capace di creare un piacevole susseguirsi di brani che non annoiano mai. Filo conduttore sono le relazioni umane e le sensazioni contrastanti che queste generano. E così si ha l’allegria onomatopeica di A Brighter Sunday e il gusto elettronico di Blurry Nation, dove un battito di mani separa le diverse ripetizioni di un unico breve testo. E poi arriva la spensierata Teenage Love, il cui video vanta la regia di Tommaso Cerasuolo (Perturbazione), e la morbidezza folk del banjo di The Place Where I Sleep at Day. E ancora: “will your love can save my world?” intona l’intenso ritornello di Dream?Science! seguito da Neil Young is Watching Me, dal suo intermezzo psichedelico e caleidoscopico. Un minuto di pausa è offerto da Is This Your Folk Dance? attraverso un divertente vociferare animalesco. Poi si riprende con l’incantevole lentezza candida e bianca di Helsinky Under the Great Snow e la tenera gioia o gioiosa tenerezza trasmessa da Everywhere You Are. Lo stesso Tommaso Cerasuolo presta la sua voce per i cori di Sedinho, nel gioco di rime baciate su cui si costruisce il ritornello. E per concludere un organo insistente e solitario. Un delicato incedere verso la fine con She Dreams of Airports and Planes. Un disco di sorprendente efficacia, nella giusta alternanza di attraenti melodie e sferzate strumentali. Un disco che può piacere a tutti: dall’ascoltatore sofisticato, che qui ha di che sfamarsi, all’amante del pezzo di facile ascolto.

Credits

Label: I dischi dell’amico immaginario – 2009

Line-up: Andrea Sassano (voce, chitarra elettrica ed acustica, doraemon, casio sk-1, piano, juno 106, mellotron, organo) – Marco Farcito (chitarra elettrica ed acustica, percussioni, banjo, rhodes, the animal keyboard, glockenspiel, metallofono) – Gianni Coialbu (batteria, percussioni, sk-1, laptop, syinth, drums pad, chitarra elettrica) – Cosimo Princi (basso, programmino, synth, organo, microkorg, chitarra elettrica ed acustica) – Ivan Bert (tromba in track 1 e 10) – Maurizio Borgna (synth in track 4, mellotron in track 6) – Elena Diana (violoncello in track 9) – Andrea di Salvo (viola in track 9) – Tommaso Cerasuolo (cori in track 10)

Tracklist:

  1. A Brighter Sunday
  2. Blurry Nation
  3. Teenage Love
  4. The Place Where I Sleep at Day
  5. Dream? Science!
  6. Neil Young Is Watching Me
  7. Is This Your Folk Dance?
  8. Helsinki Under the Great Snow
  9. Everywhere You Are
  10. Sedinho
  11. She Dreams of Airports And Planes

Links:Sito Ufficiale,MySpace

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