Riuscite ad immaginare un animale selvaggio incazzato? Per la precisione un gorilla. L’imponente primate è incazzato per suoi validi motivi (fame, rivalità in amore, autorità da mantenere) e per di più trova un’arma da fuoco, impara ad usarla e si rende conto di quanto tutto ora sia più facile. Di quanto per l’uomo sia veramente facile. Prendendo spunto dalla copertina dell’album Primitive dei Fudo Satellite, penso che il pensiero del gorilla omicida sia più che efficace per rendere idea della potenza del suono della giovane band toscana. Rock pesante e vibrante, come i passi del re della giungla, lascia pochissimo spazio a momenti più leggeri e melodici. Veloci riff di chitarra e basso contraddistinguono molti brani che alternano una certa modernità ai tanti generi musicali dai quali la band ha attinto. Primitive si apre con la graffiante e cupa A great fall che in certi momenti può ricordare anche Il teatro degli orrori, mentre la sucessiva Sephirot ammicca agli A perfect circle. In Down to my knees il ritmo serrato apre le atmosfere criptiche a suoni vagamente psichedelici distinguendosi dalla tiratissima Through the firing line; na sorta di ritornello ossessivo ricorda fortemente alcuni classici del grunge, combinandosi perfettamente a momenti in cui l’atmosfera sembra rubata ai System of a Down. The higher truth è caratterizzata da una sessione ritmica velocissima ed incalzante, in stile Queens of the stone age con Kurt Cobain alla voce roca, abrasiva, straziata, urlata. Più morbide e smussate le scelte musicali di Primitive (title track) che vedono l’uso anche di seconde voci più “melodiche”. The half side of the end svela forse proprio nel suo titolo la presenza di un brano fantasma successivo. Il primo (ufficiale) è forse l’unico momento dell’album che trova realmente ossigeno in ampie divagazioni, con ritmi meno serrati, decisamente più “post-rock”; il secondo chiude pacificamente (stremato, rassegnato o sconfitto?) un album carico di tensione e adrenalina.
I Fudo Satellite esordiscono con un album convincente, curato nei dettagli e decisamente ben fatto con brani strutturati e solidi. La loro grande virtù è di riuscire a raccogliere scampoli di vari generi musicali e tesserli insieme efficacemente, mostrando la propria attuale personalità anche in un citazionismo che pare appassionato e non mercenario, capace anche di elaborare e contestualizzare nel presente ciò che fu grande in passato. Se dal vivo saranno capaci di comportarsi come nel disco, e se con il tempo la loro impronta riuscirà a rappresentare la loro unicità, ci troveremo davanti ad una band davvero importante.
Credits
Label: UK Division Records – 2009
Line-up: Gabriele (voce, chitarra) – Giacomo (voce, chitarra, noise) – Luca (batteria) – Tommaso (basso, synth)
Tracklist:
- A great fall
- Sephirot
- 23
- Down to my knees
- Through the firing line
- The soil
- The higher truth
- Primitive
- Here there now
- The half side of the end
Links:Sito Ufficiale,MySpace