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I musicisti hanno facce tristi – Medusa

covermedusaI Medusa sono giunti al loro quarto album in tredici anni di attività, a distanza di ben quattro anni dall’ultimo lavoro discografico. La band torinese ha avuto tutto il tempo per pensare, per volere il disco, per viverlo e sputarlo fuori, rabbioso e furente. La copertina, semplice ma meno immediata, porta in primo piano delle cifre che appaiono senza senso: 6311. Nessun mistero; semplicemente una data: 6 Marzo 2011. Vero o non vero che sia, la data simboleggia un’ipotetica decisione delle multinazionali discografiche che direbbe fine alla produzione dei cd. I nostri amati compact disc, che un tempo furono odiati dagli stimatori del vinile, si troverebbero ad un passo dal diventare un pezzo di “storia”, lasciando il campo all’archiviazione digitale mp3. I Medusa, intelligentemente, riassumono in questo “fatto simbolico” una completa decadenza della musica e della considerazione globale che si ha di essa. Il titolo dell’album, I musicisti hanno facce tristi, la dice lunga sul clima di frustrazione vissuto ogni giorno da chi per la musica investe tempo, denaro e snaturata passione. L’album si configura come un concept analizzando il lasso temporale che ci divide da quella data, mutando nei generi e nei pensieri. La sfrontata e ribelle Duel Speed è uno sfogo che sputa su un mondo immobile e stantio. Politica, televisione, società tutta, il singolo individuo che ha il terrore di fare qualcosa per cambiare: questi sono i bersagli colpiti da una canzone veloce, che nella sostanza ricorda molto i Tre Allegri Ragazzi Morti (Questo è il mondo). Sabato, più orecchiabile e ammiccante, trascina con il ritmo sostenuto da basso e clap hands e un ritornello che pare cantato da Samuel dei Subsonica: sicuramente un pezzo ben riuscito e d’impatto in cui non manca nulla per convincere il pubblico a saltare ai concerti. I tanti palchi calcati dal cantante Diego Perone al fianco di Caparezza si fanno sentire ne I musicisti. Il brano riporta direttamente al tema principale narrando di una disperata rapina organizzata da ragazzi che di semplice musica non riescono più a vivere: la banca è presa d’assedio da quattro banditi mascherati da Venditti, Morandi, Dalla e Celentano. In MDMA i Medusa sfoderano il loro rock più potente e graffiante tra Teatro degli Orrori e Linea77, con particolare cura nelle melodie dei ritornelli che, almeno nel canto, continuano a ricordare la scuola torinese dei Subsonica. La malinconica ballata Quanto manca è una perla isolata che cerca di illuminare l’introspettività dell’ascoltatore, con nuova e delicata passione. L’influenza musicale (e vocale) dei Faith no more è evidente in Importante e Vacanze, mentre in Gualty pc il parallelismo uomo-automa computerizzato è protagonista del testo. A chiudere l’album l’orecchiabilissima Walkman spinge con i suoi bassi e le ascese chitarristiche, perdendo però nella qualità del testo tipicamente tardo-adolescenziale.
I musicisti hanno facce tristi è un album ricco di sfumature e generi differenti, fusi, elaborati, limati e passati al setaccio da una band che è capace di divertire e creare un prodotto convincente. Le varie singole esperienze musicali dei componenti della band hanno permesso di dare alla luce un album variopinto e divertente, senza riuscire a mettere (troppo) in primo piano un’identità personale. Era lecito aspettarsi di più?

Credits

Label: Dracma Records – 2009

Line-up: Diego Perrone (voce e chitarra) – Maggio (basso e chitarra) – Mo’ff (basso) – Don Cioccolata (batteria)

Tracklist:

  1. Duel Speed
  2. Sabato
  3. Stanco (palline amare)
  4. I musicisti
  5. La plastica
  6. MDMA
  7. Quanto manca
  8. Importante
  9. Vacanze
  10. Gualty Pc
  11. Walkman

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