Questa è una storia di musica, arte, passione e amore. La protagonista è una donna, nel senso più ricco e primordiale che questa parola può avere. Figlia, sorella, amica, amante, compagna, madre. Una donna che riversa la sua passione nelle cose che fa, che vive tutto con estrema naturalezza, che si emoziona cantando, parlando con le persone, guardando negli occhi il suo pubblico. Una donna schiva che, nonostante l’enorme esposizione mediatica, ha sempre cercato di conservare una zona privata, proteggendo i suoi affetti e la sua intimità. Una donna che è anche una delle più grandi artiste del nostro tempo.
La vita di Patti Smith è un insieme indissolubile di musica, arte e affetti. Per arrivare fin qui, ha avuto bisogno di diverse persone. Le è stato necessario, quanto naturale, innamorarsi di diverse anime ed intelligenze che, ognuna a modo proprio, l’hanno forgiata, graffiata, cambiata ed amata. A cominciare da una famiglia di modeste origini, in una provincia americana che lei ha pian piano imparato a rifiutare, perché ha presto capito che avrebbe dovuto cercare altrove stimoli per la sua mente, musica per il suo cuore, arte viva e persone disposte a seguirla, magari guidate dai suoi stessi sogni. E poi New York, il Chelsea Hotel, dimora di artisti e soprattutto di grandi ideali. Una stanza d’albergo e poco lontano un bar che si trasforma in cuore pulsante della musica della grande mela, a sfidare Andy Warhol e la sua convinzione di essere l’unico genio artistico della città. Una New York che regala a Patti Smith incontri, spunti, visioni, ispirazioni.
Una grandissima sacerdotessa del rock e della musica, una specie rara di artista quasi sciamanica, che sembra infusa di una saggezza unica. Un approccio alla vita da figlia dei fiori e una sublime attitudine rock. Una donna orgogliosa dei propri successi e fiera nel proprio dolore, una donna che ha tenuto testa a moltissimi uomini nella sua vita, senza mai volere riconoscimenti per la propria forza. Un’artista che ha sempre avuto un bisogno estremo di relazionarsi con il mondo, che ha cercato di rompere le regole con intelligenza, senza presunzione e con grande umiltà, percorrendo tutte le strade della comunicazione.
La ribellione di Patti Smith è passata vincente attraverso mille mode musicali e altrettante rivoluzioni culturali. Quando il movimento hippy ha iniziato a scomparire, inghiottito dal piombo degli anni ’70, dai bagliori della disco music o dalla forza dirompente del punk, lei era ancora lì, a cantare la propria arte con disarmante onestà. Una spinta rivoluzionaria, la sua, nutrita e coltivata da grandi artisti, miti che adora e che divengono per lei modelli di vita: la ribellione congenita di Arthur Rimbaud, il genio dissacrante di Picasso, l’umanità di Jackson Pollock, la scrittura di Ginsberg e Burroughs, e poi Bob Dylan, Jim Morrison… artisti diversi tra loro, accomunati da un modo speciale di vivere l’arte e la propria vocazione: un fuoco sacro che brucia dall’interno, non per divorare ma per illuminare una strada, per far risplendere parole, immagini, una voce.
Dream of life, realizzato da lei stessa e da Steven Sebring, è un’opera speciale che riesce a rappresentare stupendamente le mille sfaccettature di quest’artista. Ci sono interviste da ascoltare, sorrisi rubati da spiare, abbracci da invidiare. Ci sono gli amici, quelli ancora presenti, a convivere con i ricordi ed i racconti di quelli perduti. Ci sono le memorie di un amore grande, quello per Fred “Sonic” Smith. C’è la commozione del ricordo di Robert Mapplethorpe, amico fraterno e fotografo storico di Patti, il compagno di vita al Chelsea Hotel, con le tasche così piene di sogni che non c’era posto per i soldi. C’è il rivedere le case dove ha vissuto e c’è il percorrere strade familiari e personali. In una villetta da telefilm americano ci sono persino i genitori di Patti Smith, e vi assicuro che vedere quest’immensa donna del rock coccolata da mamma e papà è davvero incredibile. In questo film emerge davvero l’intimità dellla donna e dell’artista. E’ un regalo bellissimo che fa a chiunque la ami e/o la voglia conoscere, perché per l’ennesima volta si mostra a noi in completa sincerità, denudata di ogni maschera, lontanissima dagli eccessi che invece caratterizzano molte rockstar passate e presenti. In queste immagini e nelle parole del libro che le accompagna non troverete lustrini, esagerazioni, malsana celebrità o inutili orpelli. Al contrario, uno scrigno di purezza, fascino, rivelazione, ispirazione, sincerità, dedizione, passione, arte multiforme e la bellezza disarmante di una donna imperfetta e stupenda. Niente pettegolezzi, finzioni, copioni da recitare. Solo la verità: “Cavolo, è davvero imbarazzante. E’ buffo quando la gente mi chiede queste cose: come ci si sente ad essere un’icona del rock?”.
Una rockstar che arrossisce, Patti Smith è anche questo. Una donna che commuove per la sua grandezza e per la semplicità con cui indossa la sua musica. Una donna che negli occhi ha il furore buono della sua giovinezza, la saggezza degli anni trascorsi, il ricordo di molte persone e di mille concerti. Una donna che ha sulle mani e in viso i segni di una vita trascorsa senza mai tirarsi indietro.
Patti Smith è un’artista di cui il mondo dovrà conservare la meraviglia. Una donna che ha tracciato il segno del suo passaggio nella musica e nell’arte. Un percorso indelebile, disegnato con leggerezza, ballando a piedi nudi.
Credits
Dvd:
Titolo originale: Patti Smith: dream of life.
Regia: Steven Sebring
Distribuzione: Feltrinelli Real Cinema – 2009
Libro:
Autore: Ruggero Marinello (Capitolo introduttivo a cura di Marco Denti).
Titolo: Vita di sogni. Le rivoluzioni di Patti Smith.
Edizioni: Feltrinelli / Real Cinema – 2009
Estratto da: Danzando a piedi nudi. Le rivoluzioni di Patti Smith. Di Ruggero Marinello, edizioni Selene, Milano, 2005.
Lo cercherò..
nn vedo l’ora che sia il primo luglio per vederla ad Arezzo.