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Sanfegatomartire – Nadir

nadirParto lungo e non poco sofferto quello di Sanfegatomartire Ep. Già perché i Nadir non sono del tutto sconosciuti e nemmeno del tutto emergenti, se si pensa che dal 2002 con una formazione stabile solcano le strade dell’underground milanese tra concerti e progetti vari che vanno anche oltre la sfera musicale, come quello del Collettivo Noise e Three Imaginary Band. Cinque anni di lavoro in cui i 7 pezzi di questo ep nascono, crescono e si sviluppano, assumono di volta in volta nuove forme fino stabilizzarsi in questo lavoro, che resta di fatto la prima uscita discografica del combo di Sesto San Giovanni. Il loro è un rock molto diretto, spesso schietto, a volte più riflessivo e intimo, che risente molto della scena italiana capeggiata da Afterhours e Marlene Kuntz, ma anche delle suggestioni d’oltreoceano, in quella Seattle che negli anni di esplosione di band come Nirvana vedeva contemporaneamente lo sviluppo più in sordina dei maestri Mudhoney e degli Afghan Whigs di Gred Dulli e Screaming Trees di Mark Lanegan. Si parte subito col riffone distorto di chitarra (che ricorda anche troppo la Zeppeliniana Moby Dick) a fare la melodia e a reggere la voce energica che poi diviene ammaliante nell’incontro perfetto tra Noise vs. Sex. Le melodie si fanno decisamente interessanti in Superficiale, col flauto che tesse fili sottili a rinforzare tutta la struttura canzone e a rendere la strofa più incerta e misteriosa nonché a farsi donatore di quel tocco di prog all’italiana degli anni ’70 sul ritornello. Rivoluzioni si fa aggressiva e incalzante con la voce filtrata e urlante, non a caso è uno dei brani più brevi del disco, mentre Ombre sa unire in chiasmo perfetto la compattezza del riff della chitarra elettrica alla melodia sognante e sospesa del ritornello. Le atmosfere misteriose alla Calexico, con tanto di fiati fugaci e batteria spazzolata, si fanno vive in Nuova Chiesa Catodica per poi estraniarsi fino a sfociare nella soft ballad Dentro le Tue Vene, che dondola tra angelici e carezzevoli arpeggi di chitarra, onirici fiati e dolce voce. Proprio voce e chitarra concludono con la lentezza, l’intimità toccante della piccolezza e leggerezza di Polvere. Con testi sempre interessanti e pungenti che si esplicano attraverso un simbolismo a volte emblematico (“Si inginocchiano le menti davanti alla Chiesa Catodica, si uniformano le menti con la nuova chiesa catodica. Televisione Amen”), altre volte quasi ermetico, Sanfegato martire è un disco suonato e prodotto molto bene. Notevoli e frequenti sono i cambi di tempo e ritmo, con consistenti assoli e voce sempre potente ma calibrata a perfezione tra le note.
Ottimo esordio all’insegna del Rock!

Credits

Label: Autoprodotto – 2009

Line-up: Valek (voci, thinline, SG, polvere, grunge is dead, bluesbraker) – Luke (basso, gatto sunburst, educazione, molti lunghi passi rapidi) – Fiore (SG, BFG, strato deluxe, P-90, rat, t-rex, univibe) – Kik (la batta, i billy)

Tracklist:

  1. Noise vs. Sex
  2. Superficiale
  3. Rivoluzioni
  4. Ombre
  5. Nuova Chiesa Catodica
  6. Dentro le tue vene
  7. Polvere

Links:Sito Ufficiale,MySpace

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