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Spring After Dark – Compilation

spring_front002“Un’armonia di fatti irrilevanti che conferiscono una certa metafisica al tuo vagabondare” (H. Miller, Primavera nera).
Il tempo (s)corre. Sempre. Qualche volta proviamo a fermarlo con deviazioni d’occorrenza.
Qualche volta sogniamo di diventare gamberi per distendere sullo spazio degli eventi un ritmo a ritroso.
Siamo in ritardo. Paghiamo pegno alla Primavera.
Non abbiamo rispettato il numero 21 e l’equinozio che Marzo scandisce.
E non importa. Perchè torniamo indietro, contando i giorni al contrario ed è di nuovo 21, e lo è di un marzo rinnovato.
Salutiamo la stagione del risveglio (relativo) con una compilation, ancora una volta scegliendo di supportare la filosofia delle netlabel. Il free download (regolamentato) è un’alternativa di diffusione/divulgazione che abbiamo sempre seguito.
L’intero progetto (dall’artwork alla tracklist) ha come denominatore comune una visione molto cupa della Primavera, non per questo vinta o arresa. Siamo partiti da una fotografia, abbiamo riflettuto, riveduto, collegato (parole, fatti, colori, volti, suggestioni). Perchè ci piace lasciarci trasportare dalla (non)logica degli incroci.

I contenuti extra sono opera di nomi cui siamo legati. Perchè ci piace coinvolgere, essere coinvolti e condividere.
Due bonus tracks vedono la partecipazione di un gruppo campano e di un giovane compositore islandese che si è dimostrato entusiasta dell’idea e ci ha concesso un brano al momento in download solo dal sito della sua etichetta. Così un pezzo della nostra terra si unisce, idealmente, all’Islanda delle sospensioni.
A volte il cielo diventa scuro improvvisamente e il verde della campagna diventa più vivo, più intenso. La Primavera può avere anche questo volto. Può essere la speranza fuori dal tunnel dell’inverno. E’ la rinascita di quello che sembrava morto. La rinascita in potenza. Forse in atto. Forse. Metafora sonica dopo l’oscurità di cieli neri può essere il rock senza parole, il rock che diventa strumentale ai limiti della classica e del jazz: il post-rock. Ecco un’altra nostra connessione ardita. La nostra primavera è nera e improvvisa.  Tratto simbolico del probabile.
La nostra terza compilation del ciclo delle stagioni è dedicata al post-rock e all’ambient, altri due generi che hanno un grande seguito nel mondo e che il mainstream ceco e sordo dimentica come sempre.
LostHighways vuole dissotterare ciò che altri calpestano, vuole portare a galla i manufatti perduti che affiorano sui fondali del mare delle netlabel e del free download. Nove brani sono estratti dagli immensi archivi delle netlabel Lost Children e Wise Owl Records.
Il cielo si squarcia e nella boscaglia, tra le voci del vento, si fa strada Mr. Butterfly della band campana  Il Cielo di Bagdad che ci ha concesso in esclusiva questo brano estratto dal loro ultimo lavoro Export for malinconique; il loro post-rock delicato e soave è riflessione onirica in climax progressive. Il giusto uncino di partenza per volare sulle ali della Bee degli inglesi Double Handsome Dragons che mischiano l’attitudine post-rock ad una certa vena metal, nel dare suono a tempeste improvvise all’orizzonte dei nostri pensieri. Il secondo gruppo selezionato dalla Netlabel Lost Children è forse uno dei migliori gruppi della scena post-rock attuale:  gli Sleepmakeswaves ,capaci di regalare salti emozionali come non pochi forgiando un suono apocalittico incentrato su chitarre pulite ed ipnotiche in spazi aperti di estasi come accade in Exits To Nowhere. Quindi le luci incerte della Primavera che arriva tra i rami di alberi rigogliosi che già perdono petali prematuri sono la descrizione perfetta di One Down dei Pet Slimmers of the Year, un’altra straordinaria band inglese che sporca di metal il post-rock. A seguire con I Am With The Lost siamo davanti al fluire della memoria che sfila veloce nelle trame del vento di contaminazione progressive degli inglesi Wecollectskies. Ma il fluire della memoria può anche essere un suono più pacato e meno impetuoso, come quello di Jewelry, Such as Memory dei texani Magnets. Le gocce di una pioggia elettrica iniziano a cadere sul sentiero delle notti di Marzo e scorre il post-rock ai limite del math di Artifact Poetry dei Dawnshape. E poi un libero volo di 8 minuti oltre la stratosfera immergendoci in un rock strumentale che si tinge di deflagrazioni metal-progressive con Terraforming dei francesi Stellardrive. Quando una goccia di rugiada scorre dalla foglia sspring_retro002candendo il nostro atterraggio di fortuna inizia il canto del violino, il canto della rinascita, il canto di Faun ovvero il primo brano ambient della compilation, la creazione di uno dei più grandi talenti islandesi contemporanei, un compositore di new classical: Ólafur Arnalds. Faun è il giorno sesto di Found songs, progetto di sette brani dedicati allo scorrere del tempo. Una sfida completamente riuscita ad una delle figure più vicine al mondo magico dei Sigur Rós. Quindi ci troviamo ad attraversare la Red forest, immergendoci nel post-rock del talentuoso duo Spaces di Brooklyn. Atmosfere floydiane da brividi. Quindi il notturno che aspettavamo dopo la tempesta di emozioni, scorre il secondo episodio ambient The brightest lights in the darkest skies di Ben Woods e approdiamo sulle rive di un lago del pensiero, dove note di piano cadono come rami secchi a formare disegni d’acqua come prolungamenti dei desideri. Durante questi otto minuti si possono immaginare le porte dell’Eden. Il nostro viaggio si chiude con la suite Someone To Remember dei londinesi  From The Sky, le corde di chitarra sono un tremito continuo verso gli abissi della memoria.
La Primavera suona cupa e nera con gli odori del post-rock mai morto. Cupa. Nera.Non per questo vinta o arresa. Dubbiosa. Latente come una somma improbabilmente probabile. 2+2=5. Volendo.

(Si ringraziano per la collaborazione: Lost Children, Wise Owl Records, Herself, Alessandra Gismondi, Marco Notari, Il cielo di Bagdad, Ólafur Arnalds, Giulia D’Aprile Albertini, Amalia Dell’Osso; l’artwork deve molto a “certe emozioni” e a Steven N. Meyers)

Link: CD Download

Spring after dark – Preview

Credits

Contenuti originali di:

– Herself (www.myspace.com/herselfweb)
Spring After Dark (titolo)

Alessandra Gismondi (www.myspace.com/pitchsound)
– Di primavera assente

Marco Notari (www.myspace.com/marconotari)
– In decadente bellezza

Per gentile concessione (in via eccezionale) a LostHighways:
Mr. Butterfly (estratto da Export For Malinconique)
Il cielo di Bagdad – www.myspace.com/ilcielodibagdad

– Day-VI Faun (estratto da Founds Songs)
Ólafur Arnalds – www.myspace.com/olafurarnalds

And two & two always makes up five (2+2=5, Radiohead)

Tracklist:

  1. Mr. Butterfly – Il Cielo di Bagdad
  2. BeeDouble Handsome Dragons
  3. Exits To NowhereSleepmakeswaves
  4. One DownPet Slimmers Of The Year
  5. I Am With The Lostwecollectskies
  6. Jewelry, Such as MemoryMagnets
  7. Artifact PoetryDawnshape
  8. TerraformingStellardrive
  9. FaunÓlafur Arnalds
  10. The Red ForestSpaces
  11. The Brightest Lights In The Darkest SkiesBen Woods
  12. Someone To RememberFrom The Sky

Artwork 2009 © Giulia D’Aprile Albertini

Fronte/Retro (clicca sull’immagine per ingrandire)

Interno 1- 2 (clicca sull’immagine per ingrandire)

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2 commenti

  1. Questa compilation è semplicemente bellissima.
    Un artwork che suscita meraviglia ogni volta, sopratutto nella parte interna…
    Non ho parole, siete tutti fantastici!

  2. Concordo. Davvero un’uscita splendida. Complimenti, dall’artwork alle musiche, dai colori alle parole è tutto bellissimo.

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