Good Planets are Hard to Find – Øresund Space Collective

Giulia Gasparato Album, Recensioni Lascia un commento

Un collettivo formato da nove musicisti, chitarre, synth, bassi e percussioni; lunghissime jam session, votate completamente all’improvvisazione e registrate di volta in volta: con questo sistema, l’Øresund Space Collective, formato nel 2004, ha già realizzato ben cinque album. La loro ultima fatica, Good planets are hard to find, figlia di questo metodo, racchiude sei brani per ottanta minuti di musica. Danesi, svedesi, americani, questi musicisti si uniscono per suonare, spesso affiancati da una miriade di collaboratori e strumenti aggiuntivi. Non c’è un genere imposto a prescindere: le composizioni, completamente strumentali, variano dal rock psichedelico all’elettronica, mantenendo quasi sempre un groove vagamente funk. I brani sono spesso molto lunghi, si arriva fino ai venti minuti, e non di rado mutano al loro interno. Un’alternanza di strumenti che a turno sembrano prendere il sopravvento, anche se la chitarra non manca mai di farsi sentire. Svetta spesso il suono del sitar, che sospende le musiche tra echi spaziali e richiami agli anni ’70, dai momenti più psichedelici dei Beatles ai deliri di Frank Zappa. L’intero progetto si riconduce così a quel filone “spaziale” che già aveva interessato altre storiche band.
Si tratta di un’opera non di facilissimo ascolto, considerata anche la lunghezza dei brani che a volte inciampano nella ripetitività. Ad ogni modo, l’Øresund Space Collective riesce a creare atmosfere suggestive e, vista la particolarità dei suoni e degli intenti, si merita almeno un ascolto.

Credits

Label: Transubstans Records – 2009

Line-up: Magnus (Guitars, Effects and Synthesizers) – Sebastian (Guitars and effects) – Tobias (Guitars and effects) – Jocke (Bass), Michael (Bass) – Scott / Dr. Space (Synthesizers) – Ola (Fender Rhodes and Synthesizers) – Mogens (Synthesizers) – Søren (Drums)

Tracklist: