Io vengo dalla polvere da sparo – Onirica
Dopo il primo ep Carillons ’65, gli Onirica tornano per un altro viaggio sonoro.
Nuovi brani, nuovo immaginario, nuove suggestioni, nuove prospettive.
Tradizione cantautorale, inclinazioni rock, melodia pop, derive strumentali ispirate dall’impeto del Nord Europa, con lo sguardo appoggiato sulla città del qui e dell’altrove in un tempo che oscilla tra passato, presente e futuro.
Io vengo dalla polvere da sparo è il nuovo ep autoprodotto.
“Ogni mattino mi alzo sperando di non finire sulle pagine di cronaca.
Ogni mattino mi alzo sperando che non capiterà mai a me, ai miei amici, ai miei cari.”
Il due è il numero per rappresentare questo lavoro agrodolce. In maniera inconscia tutto ruota attorno ad una serie di dualismi. Stare dentro e fuori dalla vicenda, vederla dall’alto e viverla, polvere da sparo e polvere di grano. Come avere dinanzi una foto, a volo di uccello, di una metropoli e usare una lente di ingrandimento per spiare meglio alcuni particolari focalizzando l’attenzione sulle vite e i luoghi. L’arte non ha la forza (forse) di risolvere, ma ha il dovere di raccontare.
Gli Onirica hanno cominciato a lavorare al secondo ep in uno dei momenti più tristi della città partenopea.
Hanno osservato, ingoiato, reagito a loro modo. Hanno raccontato storie dirette e evocative, come un acquerello.
Un passo ancora verso una maturità compositiva, sia testuale che musicale. Sperimentazione misurata, in equilibrio tra creatività e accuratezza dei suoni.
Cinque inediti, tra cui Due vite, singolo in free download che segna l’incontro degli Onirica con Andrea Zanichelli (Il nucleo).
Io vengo dalla polvere da sparo uscirà il 17 ottobre, data in cui sarà presentato ufficialmente al Duel: Beat di Agnano (NA) nell’ambito della rassegna We’re Mixing the Colors (a cura della BulbArtWorks).
Gli Onirica raccontano Io vengo dalla polvere da sparo
1. Notte nella città di Dio
L’amore per la propria terra ha un duplice effetto. La voglia di viverla per tutta la vita e la rabbia nel vederla pian piano cadere a pezzi che ti spinge a lasciarla. Restare o andare?
2. Due vite
E’ la metropoli che assegna a noi un ruolo/compito o siamo noi che scegliamo chi essere, cosa fare, da che parte stare? Tutti preferiamo credere che le nostre scelte non siano obbligate, che siano libere. Polvere da sparo o polvere di grano?
3. Paride
Chi mangia le unghie, quando le mani sono già belle che andate. Chi cerca di limarle insistendo con i denti. In realtà peggiora la situazione. E più lima e più consuma, e più consuma e più rovina. Chi invece cerca una libertà senza schemi. Tavoli “borghesi” o vicoli?
4. Ludwig
“Ludwig. La nostra fede è nazismo. La nostra giustizia è morte. La nostra democrazia è sterminio”. Questa era l’intestazione dei volantini che i due serial killers, Wolfgang Abel e Marco Furlan (i componenti della Ludwig), inviavano a La Repubblica dopo ogni attentato. Il fanatismo è pericoloso. Chi uccide o chi accusa?
5. Il ritorno di Ulisse
Uno sfogo strumentale come un bisogno per raccontare il lato meno diretto. Un flusso sviluppato in due parti: una prima, riflessiva e una seconda, più sonica e cruda. Una riflessione come atto finale, un ritorno a casa perché poi fortunatamente arriva sempre l’inverno.
Info
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