Calvizzano. Via Aldo Moro. Profonda provincia a Nord di Napoli. Una strada periferica, lontanissima dal centro cittadino. Un parcheggio costruito e dimenticato in mezzo a palazzi e campagne. In questa area fantasma il 25 ed il 26 settembre 2009 si è rinnovato per la seconda volta l’appuntamento musicale del Rockalvi, il festival della speranza per tante piccole vite, come quella di Camilla affetta da un male rarissimo (Microcefalia con Ipoplasia Ponte Cerebellare e Sindrome di West). Il festival musicale è stato un ponte con l’obiettivo di sensibilizzare la sanità nazionale affinché vengano adottate anche in Italia terapie innovative, evitando a tante famiglie lunghi e costosissimi viaggi all’estero. Quando la musica e l’arte hanno anche un senso sociale e di solidarietà. Il Rockalvi è stata una doppia sfida vinta perché è riuscito nell’intento di aggregare personalità più svariate dell’ambito musicale italiano in un posto non fertile, non predisposto a recipere manifestazioni culturali di tale valore.
A testimonianza della valenza culturale dell’evento le due mostre fotografiche (Go Slowly dei fotografi di LostHighways.it e Crackling water di Federica di Lorenzo) che hanno riscontrato i favori di tutto il pubblico intervenuto. La due giorni è stata una scommessa vinta di pubblico e di qualità dello spettacolo. Cosa resterà di questa manifestazione? Sicuramente resteranno le seguenti immagini: le introduzioni affabulanti e imprevedibili di Alex Infascelli (regista di capolavori pluripremiati come Almost blue, Il siero della vanità, H2Odio) ai gruppi succedutisi sul palco (memorabile la citazione del pitch del film Lost Highway di David Lynch per introdurre proprio i (P)itch); l’entusiasmo e la spensieratezza di giovani gruppi come gli Onirica, gli Abulico, gli Alibia, gli Iristea e i Luminal; l’eleganza e l’originalità degli Amor fou; la freschezza e la generosità di Marco Notari supportato dai Madam; i due interventi degli Epo di grande intensità emozionale, il primo giorno con un Ciro Tuzzi versione solista da brivido ed il secondo giorno con la memorabile jam session insieme ad Alex Infascelli, che si spostava dalla batteria alla chitarra con la stessa maestria dell’occhio di un regista alla ricerca della stanza sonora del suo film; la perfomance impeccabile e sensuale dei (P)itch con un’Alessandra Gismondi che ha polverizzato gruppi stranieri di ugual genere come i Blonde Redhead per dinamismo e attitudine live; l’eroico Francesco Di Bella che, seppure non in ottime condizioni di salute, con i suoi 24grana ha regalato uno spettacolo emozionante sotto l’unica nuvola piangente passata su questa edizione del Rockalvi; il Dj set di Boosta con lo special drummer Alex Infascelli per cadenzare il ritmo della danza di gioia finale del Rockalvi. Infine resterà l’infinita energia profusa dall’ organizzatore Giuseppe Guarino, un pompiere che dedica il suo tempo libero ad appiccare incendi di solidarietà e passione musicale. Se ci fossero tanti pompieri in giro così, forse questa società sarebbe diversa. Per LostHighways è stato un onore aver contribuito nel suo piccolo alla riuscita della manifestazione. Non dimenticate il Rockalvi: dura tutto l’anno con l’associazione Camilla la stella che brilla ONLUS, a cui sono destinati tutti i fondi raccolti. (Lost Gallery)
“Di solito noi chiamiamo i pompieri, ma un giorno un pompiere ha chiamato me” – Alex Infascelli
LostHighways ringrazia e ricorda:
La tensione e la gioia di Peppe
Gli occhi di Camilla
La pazienza di Daniela
La speranza di Amalia
L’arrivo allegro di Roberta M
Il supporto di Roberta A
Umberto ed Enrico venuti da Benevento
La generosità di Marco Notari e di tutto il gruppo de La libellula
Tutti gli artisti presenti
La bellezza e l’amicizia di tutta l’EPOfamiglia
La tenacia dell’intero staff
Il vento e la pioggia della prima sera
I pennarelli e i fogli volanti
Le fotografie di Federica e i loro segreti
La grinta di Carmen
I nostri fotografi emozionati, presenti col corpo e col cuore
Le notti passate a distribuire flyers
La corsa in auto a Fratta dopo la partita del Napoli
La condivisione con tutti gli altri festival campani
Il calore di Campania Rock e di tutti gli altri media partners: FreakOut, Sound and Vision, Nano, L’Altoparlante, Fabbricaria
Alex Infascelli… per le penne prodotte dai nasi e per le parole prodotte dal cuore. E’ stato e rimane uno di noi.
Le prime foglie d’autunno.
Gli ultimi fiori d’estate.
Ci auguriamo di riuscire a colorare la provincia nord di Napoli anche il prossimo anno. Lo speriamo davvero.