Moto a luogo. Dello sguardo, del gesto, del tempo lungo l’asse mediano di uno spazio di mezzo. Come fosse inverno mentre si svolge una primavera di giochi. Come fosse tutto qui quello che rimane da proteggere. La corsa, la ricerca del volo, il rischio, lo stupore: un bambino, Petit Prince dallo sguardo adulto, percorre il proprio giorno qualunque come fosse una festa, la più semplice delle feste. E lo salva. Lo salva dalla fermezza, dall’esatta direzione dello sguardo, dalla rottura. Come palloncini, le occasioni vincono la monotonia della luce ferma a metà orizzonte. Una giostra di ruggine, un albero, un lago ghiacciato; uno, due, tre coppie di passi che si muovono in un panorama spoglio osando il salto, un compleanno ideale, la semplicità delle bolle di sapone. Save your forest festeggia la libertà, di non avere parole e trovarne nei gesti, di non avere regole e darsene di proprie, di non oltrepassare il confine fra quanto è lecito osare e quanto è doveroso divenire.
Le immagini si inseguono, la storia è rettilinea, macchiata da spot di colori pastello, di fotogrammi eyekey osati e dosati a dare ritmo, a conferire corpo, ad insinuare i picchi di note, il respiro del pezzo. Moto a luogo: da qui a dove sopravvive la purezza, perché la purezza sopravviva.
LostHighways racconta un videoclip semplice, emozionante. E lo fa insieme a Nicola Mottola, voce della band aversana Il cielo di Bagdad, e a Robert Squire che ha curato la regia di attimi sospensi sul moto. Moto a luogo. Da qui a dove si sopravvive.
Save your forest è un’esclusiva video per LostHigways; il brano è tratto da Export For Malinconique (in collaborazione con Amalia Dell’Osso)
Come avviene l’incontro con Robert Squire?
Nicola: Tra i tanti social network che frequentiamo abbiamo conosciuto Robert, ci parlò di un cortometraggio che stava realizzando per un corso di cinematografia ad Edimburgo. Noi da sempre interessati alla comunicazione visiva abbiamo subito abbracciato il progetto e iniziato un rapporto epistolare durato qualche mese.
Il senso dell’universo del bambino…
Nicola: Ci piaceva la figura del bambino, nella sua vita semplice, nella fusione dei sentimenti e gesti d’amore, nella magia naturale della foresta dove infanzia-purezza-amore hanno una libera espressione. In questo video la figura del bambino è intrisa di forza e spensieratezza. Perchè i bambini in tanta pace e armonia? Il loro mondo, benché reso irrespirabile dai loro creatori, è dolce. L’abitudine li renderà schiavi nella crescita… sporcando il migliore dei mondi possibili, l’infanzia.
Che rapporto senti tra immagine e suono?
Nicola: Quando pensiamo a un video il primo pensiero è che le musiche siano composte per accompagnare il video e non il contrario. Le atmosfere sono spesso sospese, come nei ricordi lontani o nei sogni senza tempo.
Robert, dimmi di questo filo sottile tra la Scozia e il mondo de Il cielo di Bagdad…
Robert: Ringrazio il Cielo di Bagdad e Nicola per la fatica ed i consigli, per aver trasformato un cortometraggio di 10 minuti in un videoclip per un brano che mi ha subito stregato.
Il video è stato girato in pochi giorni grazie alla bravura di tre bambini: Mattew, David e Eddie… cosi naturali davanti alla telecamera.
Il cielo di Bagdad
www.ilcielodibagdad.it
www.myspace.com/ilcielodibagdad
Direttore di Produzione e Regia: Robert Squire
Aiuto Regia: Sarah Grotrian
Montaggio e postproduzione: Liz Armitage