Il titolo dell’album lascia qualche dubbio? I Ponamero sundown suonano del maledettissimo stoner rock. Quello violento e furioso, sfumato di hard-rock e metal. Sono svedesi, con la barba lunga, e forse fanno pure un po’ puzza di birra. E cosa c’è di male? Assolutamente nulla, anche perchè stanno a tantissimi km di distanza e difficilmente mi capiterà di tamponarli in auto nel parcheggio dell’Ikea… in quella situazione penso che potrei provare davvero molta paura. Achool, inferno, diavolo, blasfemia, rabbia, sudore e tanto rock’n’roll. Questo sono i Ponamero sundown, nella loro semplicità, ricca di clichè e miti ricorrenti. E’ bene essere chiari: Stonerized è un buon album, può piacere moltissimo ad un appassionato del genere; oggettivamente non si tratta di un disco ricco di idee originali però è suonato bene ed è interessante il sound che volutamente vuole apparire quasi come un live. La postproduzione è ridotta all’osso concedendo una totale fedeltà su disco rispetto a quello che la band scandinava può suonare sul palco. Un disco per infiammare; non è difficile immaginare una jeep correre lungo una freddissima strada svedese con il volume dell’autoradio altissimo. In qualche modo bisogna pure scaldarsi. Da segnalare: l’introduttiva Alcoholic deathride, un gran pezzo rock tra Queens of the Stone Age e Black Sabbath; Rotten religion ha sonorità più ricercate che ricordano i Soundgarden di Chris Cornell; Intermission (Heartbreak Disease) trova riferimenti negli Alice in Chains in versione unplugged; a chiudere l’album Stonerized è stata scelta l’omonima ballata strumentale, la quale disorienta nella sua inaspettata quiete.
Un album tiratissimo da consigliare a solo chi è davvero amante del rock più ruvido, di matrice seventies che rende roventi le corde di basso e chitarra, portando a spaccare le bacchette del batterista. Questo è tutto, non è poco, ma nemmeno troppo, perchè continuare a vivere di selvaggio rock è bellissimo, anche se, per i più sensibili, talvolta può essere claustrofobico e soffocante.
Credits
Label: Transubstans Records – 2009
Line-up: Nicke Engwall (voce) – Peter Eklund (batteria) – Oliver Gille Vowden (basso) – Anders Martinsgård (chitarra
Tracklist:
- Alcoholic deathride
- Curtain call
- Reborn
- Rotten religion
- Live the lie
- Intermission (Heartbreak Disease)
- Hell sent
- The race
- Made of stone
- Doctor of evil
- Double you
- Stonerized
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