Il giro di vite come metafora del disorientamento psico-sociale dell’uomo contemporaneo. Una vite che gira su stessa, una vita che arranca e si guarda intorno cercando di provare emozioni… fantasmi interiori di ieri… Calce spenta. Le sperimentazioni dei partenopei Viti di Titanio ritornano e questa volta si vestono dei panni dei fantasmi di Henry James. Il nuovo Ep conferma gli interessanti spunti di originalità presenti nella precedente demo. La cifra stilistica della band è un rock ruvido ai confini della new wave che non dimentica mai la melodia ipnotica, la danza poetica di un classico cantautorato italiano. Calce spenta è rivestita alla Bertold Brecht. Naguine è reading che si sporca di chitarre oscure dove il flauto diventa zufolo ipnotico. Bambola di porcellana è in assoluto il brano migliore dell’Ep: pura suggestione di intrecci interiori dove i Jethro Tull si intersecano con le Orme. I 57 secondi di Giro di Vite sono una preghiera blasfema, altra rappresentazione della perdità di certezze. Nuove forme di chiusura è unadanza rock dall’inciso e struttura più incanalati nella tradizione di band storiche italiane come i Timoria. La cover oscura di Amara terra mia è una scelta ambiziosa ma riuscita. Il giro di vite è un compendio delle potenzialità delle Viti di Titanio, alcuni eccessi stilistici se opportunamente limati evidenzierebbero ancora di più le interessanti intuizioni soniche e liriche di cui gode il progetto. Un ep che osa, che talvolta eccede in alcune scelte ma che cerca l’identità e ci sta riuscendo. Si può continuare a scommettere… la maturità è vicina.
Credits
Label: Autoproduzione – 2009
Line-up: Marcello Vitale (voce, chitarre) – Maurizio Vitale (batteria) – Francesco Fico (chitarre) – Massimo Nappi (basso) – Carlo Contocalakis (flauto).
Tracklist:
- Calce spenta
- Naguine
- Bambola di porcellana
- Giro di vite
- Nuove forme di chiusura
- Amara terra mia
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