La dannazione nell’anima e la passione nel cuore. L’illusione e la rabbia. Il blu e il nero. Il cantautore veronese Gianluigi Sperle, aka Perlè, esplora questa dicotomia dell’anima nel suo album solista d’esordio. Si avvale di collaborazioni illustri come John Parish e John Agnello e tutto lascerebbe pensare di poter innamorarsi perdutamente di brani come Pesca d’aprile, Rosa, Fuoco Spento, Scivola e Veleno. A primo ascolto si evidenzia in effetti una notevole attitudine al rock sixty. Le chitarre tessono bei momenti sonori e creano profonde atmosfere per le poetiche imprecazioni interiori di Gianluigi. Poi però dopo ripetuti ascolti, pur rispettando la qualità del progetto, sorgono forti dubbi. In alcuni brani sembra di ascoltare gli Afterhours che giocano a suonare un pop-rock più scontato e radiofonico. In alcune parti del disco sembra di sorseggiare un bicchiere di vino rosso pregiato che viene accompagnato da cibo non idoneo che cambia totalmente il retrogusto. La scelta di coverizzare Caroline Says proveniente da quello stesso album Berlin di Lou Reed da cui gli Afterhours hanno tratto la cover di The Bed, la scelta di registrare alcuni brani nello stesso studio Le Cave di Catania (dove gli Afterhours avevano registrato Ballate per piccole iene) e la collaborazione con Parish ci fa intuire che Gianluigi è un grande estimatore di Manuel Agnelli. Questo aspetto gioca a suo favore però lo rende seconda scelta rispetto al maestro.
Credits
Label: La rosa – 2009
Line-up: Perlè (voce/chitarra) – Alberto Malerba (pianoforte/synt) – Sbibu (percussioni) – Diego Spezie (chitarra).
Tracklist:
- Pesca d’Aprile
- Rosa
- Roberto Roberto
- Fuoco spento
- Scivola
- Bete noitre intro
- Bette noitre
- Veleno
- Un’onda dipinta di blu
- La vita che va
- Inevitabile follia
- Caroline says
- Al di la delle nuvole
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