“Guardo nel cielo e vedo volare / gli uccelli più neri / che lenti ricamano stoffe di nuvole” (Montagna Nera, Io non sono come te – 2007). Una canzone come un riflesso del mondo interiore. Un punto d’arrivo e di sospensione. Cercare e cercarsi, prendendo le distanze. Fare la pace. Col proprio passato, col proprio divenire. Così ogni angolo si smussa. Tutto diventa linea morbida che si svolge con un suono trovato nel silenzio. Folk. Nel sentire. Nel pre-sentire. Nello stile. Nell’attitudine. Nella latitudine del distacco.
Moltheni, dopo dieci anni di carriera e sei dischi, si ri-prende cura di ciò che è stato. Lo fa da figlio della montagna nera, ed è dir già tutto. Non si autocelebra con una raccolta sterile. Lui si ritrova, cerca nelle sue canzoni una verità che suoni oggi. Allora spoglia le canzoni, toglie le zanne rock, lima le sporgenze aspre, accarezza la delicatezza e la rende sublime. Tutto rinasce. Può un fiore sbocciato rivivere e non morire? Sì, talvolta. Può un fiume scorrere diverso, e non perdere l’impeto? Sì, talvolta.
Ingrediente Novus non è una raccolta. E’ un disco che sa dare nuovo sapore allo splendore e al terrore di certa poesia istintiva, così cruda e tenera da zittire. E’ un segreto. E’ un’alchemica intuizione. E’ l’inizio di una pausa. E’ un epilogo. Moltheni si ferma. Per adesso.
17 brani, di cui due inediti (Petalo e Per carità di stato), immersi in un’estetica del gusto e del pudore. Pudore. Raffinatezza onesta. Una storia artistica e personale affidata ad una sfera intima, integra. Come tornare al diamante grezzo della purezza e accarezzarlo per conoscerlo. I toni cupi ne indovinano la luce. E l’incedere cauto e elegante di Ilenia Corti ne traduce il senso in un art work speculare.
Il circuito affascinante, Fiori di carne, Il bowling o il sesso?, Nutriente, L’età migliore, Nella mia bocca… impossibile poterle raccontare se non con il semplice uso della parola Bellezza, dentro il cui senso si adagia la disarmante Suprema che si scioglie in una chiosa difficile anche da immaginare per pulsione e ricercatezza.
Dieci anni ricordati e riarrangiati in 17 formule magiche affidate al lavoro magistrale di musicisti che sembrano creare un’atmosfera di intoccabile Rarità. Preziosi gli interventi degli ospiti, da Mauro Pagani a Enrico Gabrielli, da Massimo Martellotta (Per carità di stato, primo brano a sfondo politico-sociale del cammino di Moltheni) a Ilenia Volpi (In centro all’orgoglio) e Vasco Brondi (Zona monumentale).
La nuova uscita è accompagnata da un dvd contenente due concerti (uno elettrico registrato il 16 Giugno 2009 al Circolo Magnolia di Milano e uno acustico registrato l’11 ottobre al Piccolo Teatro della Martesana in provincia di Milano), i videoclip e il cortometraggio Frutto del fiume.
“Io vorrei tanto abbandonarvi, lasciarvi ai vostri dialetti, chiudere la porta e andare via mentre distratti ridete”.
Credits
Label: La tempesta – 2009
Line-up: Suonato da Moltheni (voci e chitarre acustiche) – Giacomo Fiorenza (produzione, basso e percussioni) – Gianluca Schiavon (batterie) – Andrea Mancin (batterie) – Marco Marzo Maracas (chitarre) – Alessandro Fioroni (chitarre) – Andrea Suriani (wurlitzer e tastiere). Ospiti: Mauro Pagani; Vasco Brondi (Zona monumentale); Ilenia Volpe (In centro all’orgoglio); Massimo Martellotta (Per carità di Stato); Enrico Gabrielli (arrangiamento e archi); Davide Iacono (pianoforte). Registrato alle Officine Meccaniche da Antonio “Cooper” Cupertino e Giacomo Fiorenza. Prodotto, mixato e masterizzato da Giacomo Fiorenza. Artwork a cura di Ilenia Corti (www.myspace.com/ilenia.corti)
Tracklist:
- Petalo (inedito)
- Il circuito affascinante
- Fiori di carne
- Gli anni del malto
- Nutriente
- In centro all’orgoglio
- Zona monumentale
- L’età migliore
- E poi vienimi a dire che questo amore non è grande come tutto il cielo sopra di noi
- Corallo
- Il bowling o il sesso
- Suprema
- Nella mia bocca
- Un desiderio innocuo
- Montagna nera
- La fine della discografia italiana
- Per carità di Stato (inedito)
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