Lavorare di lima. Grattare via, ma conservare il di più, che di troppo lo è solo per ora, che servirà ancora come sempre è servito, scorza che si reinventerà e tornerà a dire la sua. E così, come fosse autunno, nei cassetti di un cambio di stagione ci finiscono distorsori, feedback e decibel, e fuori dalle cassepanche, dritte su un palco, con ancora addosso l’odore di trielina, dinamiche di chitarre perfette e pulite. Incantatrici. Se poi, a chiudere il cerchio di questo piccolo regalo acustico, ci aggiungi Gianni Maroccolo alla cura artistica, luci soffuse mai cupe, una scenografia filigranata e quel Godano che seduto non si era veramente mai visto, la magia è fatta Di musica da riscrivere in chiave soft-live ce n’è un ventennio, ma per il loro inchino di apertura scelgono Notte, e non è un caso, quello che fanno lo sanno, perché sin dal primo scontro plettro/corda capisci che quella che uscirà fuori da casse sarà musica “che conturba con tutta la sua intimità”. Le canzoni sfilano in punta di note, Godano sussurra, quasi ansima, e pezzi come Danza e La lira di Narciso ti sembra di ascoltarli per la prima volta, ma poi ti trovi a muovere le labbra, non cantare, muovere le labbra (qui non si fa rumore), e allora scopri di conoscerli già quei pezzi, ma per questa volta va così e ti godi la sorpresa. Il teatro Sannazaro è una bolla d’aria, fuori tempo, mai fuori posto, e tu nel pubblico fai attenzione a non tossire, loro sul palco ad infilare piano un jack quando cambiano chitarra. Poi un buco nero di pelle d’oca ti risucchia e anche tu “desideri farne parte” di quelLa mia Promessa (in paradiso) e di quelL’abbraccio. C’è anche spazio per i Marlene versione Beatles che ti raccontano che il sole “ritornerà magnifico e lucente”. Ma il vero capolavoro è quel silenzio cercato e trovato anche quando uno sciame elettrico riaffiora fuori dalle chitarre: avvolge e zittisce, una Sonica così è da volerne ancora, e ancora. Sul serio “non è facile spiegare il tipo sensazioni che produce tutto quel groviglio” in cui ci si trova quando il Vortice Marlene chiude un’ora e poco più di brividi sottovoce. Cercavano il silenzio. Hanno trovato la malìa.
Credits
Label: Al-Kemi Records (2009)
Line-up: Cristiano Godano (voce e chitarre) – Riccardo Tesio (chitarre) – Luca Bergia (batteria) – Luca “Lagash” Saporiti (basso) – Davide Arneodo (violino, piano, sinth, percussioni)
Tracklist:
- Notte
- Stato d’animo
- La lira di Narciso
- Danza
- Canto
- La mia promessa
- Canzone sensuale
- Here comes the sun
- Sonica
- Vortice
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