A filthy lesson for lovers – Spiral69

Nicola Perilli Album, Recensioni Lascia un commento

Irrimediabile ipnosi questa sporca lezione per amanti. Non ti si stacca di dosso, impregna, ed intrecci di chitarre e violini persi in spirali di grancassa e bassi diventano tutt’uno, qualcosa da volerne ancora, come solo delle cose sporche se ne può volere. Undici tracce ammanettate l’una all’altra che formano un disco, che è cosa ben diversa da un disco di undici tracce. Se poi a suonare tutto, voce compresa, è una sola persona che in una crisi d’identità si inventa gruppo, l’effetto amalgama diventa definitivo. E così Riccardo Sabetti diventa Spiral69.
Dopo essersi fatto ossa e chilometri in giro per l’Europa con gli Argine, Riccardo lascia chitarra e basso dark-wawe e si lancia in un solista approccio poli-strumentale dalle aperture indiscutibilmente rock ma certamente meno ruvide e pesanti, tirandone fuori un lavoro cupo che odora di notte. Sciorinare corollari per le singole tracce che vorticano senza appesantirsi tra indiscusse influenze Joy Divison, Placebo, Afterhours, The Cure (tra le altre), in questo caso sarebbe deviante, sarebbe sciupare le sorprese di un unico respiro musicale lungo e “sporco”. Quando la musica c’è, le parole sono di troppo.

Credits

Label: Mega Sound – 2009

Line-up: Riccardo Sabetti (voce, chitarre, basso, piano, batteria) – Marco Manusso (slide e chitarra: tracce 5-6) – Andrea Ruggero (violino: tracce 2-4-6-8) – Edo Notarlberti (violino: traccia 9) – Stefano Ratchev (cello: traccia 5-7) – Salvo Imparato (drums: traccia 9) – Emanuele Colella (chitarra: traccia 9)

Tracklist: