Se c’è un ambito in cui la nostra musica è davvero internazionale e probabilmente non ha nulla da invidiare ai colleghi europei, è di certo quello dell’elettronica e della sperimentazione, poiché è qui che spesso vengono fuori le soluzioni più interessanti ed estreme. E se il successo mondiale del duo nostrano The Bloody Beatroots ne è uno splendido esempio, Savana, il nuovo lavoro dei livornesi Appaloosa, non fa altro che confermare la qualità che riusciamo ad esprimere in questo campo. Certo c’è di più di un’elettronica pura e semplice. Quella degli Appaloosa è una musica maggiormente suonata, quadrata, strutturata in maniera ben precisa e compatta. Una base ritmica dal vigore davvero impressionante vede innestare sui grooves edificati dai due bassi e dalla batteria parti di chitarra elettrica distorta e l’elettronica vera e propria con tutti i synth e il mondo che si portano dietro. Così, su un sostrato originario granitico, possente e massiccio, spesso rabbioso, capace davvero di stenderti al primo colpo in brani come Civilizzare, si mostrano operazioni math rock fatte al calcolatore (Minimo), trascinanti onde post punk (Genny), aperture melodiche molto interessanti intramezzate da parti da lounge bar (Bostongigi), motivi orientaleggianti sgangherati e quasi al limite della sonorità (Chinatown Panda), sviluppi dalle intenzioni progressive (Tg). E poi c’è l’elettronica, quella dei grandi pionieri europei dei ’70 che sale in cattedra a farla da padrona e a guidare le sorti (Savana), finchè su basso e batteria di matrice funk e atmosfere lounge costruite dalle tastiere compare, inaspettatamente, la voce che parte limpida per poi distorcersi in maniera direttamente proporzionale alla crescita di intensità del brano e alla saturazione generale (Mons Royal Rumble). Voce, per di più prestata da un ospite d’eccezione come Appino (Zen Circus), che ricompare soltanto sulla conclusiva Giù, una perla di delirante e puro rock noise. Complice la produzione impeccabile dell’ormai onnipresente Giulio “Ragno” Favero, questo nuovo lavoro degli Appaloosa sembra davvero poter avere, se non addirittura poter generare, un futuro. Con quella buona dose di follia che ben si sposa con la qualità.
Credits
Label: Urtovox – 2009
Line-up: Nicol Mazzantini (Bass, Guitar, Synth, Organ, Drum Machine), Enrico Pistoia (Bass, Synth, Organ), Marco Zaniello (Drum, Synth, Drum Machine), Michele Ceccherini (Bass, Guitar), Simone Di Maggio (laptop, Guitar)
Tracklist:
- Minimo
- Genny
- Bostongigi
- Mons Royal Rumble
- Chinatown Panda
- Savana
- Tg
- Civilizzare
- Glù
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