<Zibaldone d’emozioni, d’oblio, d’addii. Addio alle armi, al consenso, alla poetica della sincerità a prescindere. Se le parole sono lame occorrono a tagliare la luce in due. Se le parole occorrono, accorrono al senso ultimo della sfumatura impertinente, del non-senso privo di tatto, controfigure abili alla memoria primordiale, memoria d’anima e nudità, sostanza estetica e poetica. Urge il fastidio alla pace dei sensi così come il passato all’idea del futuro. Il tempo non osa sgretolarsi se lo trattengono le note e certe maschere indossate a dovere; piuttosto fugge, ma prestando l’attenzione necessaria, lo si può intra-vedere ridere, voltare la fronte e ridere. Dinosauri lo indovina, tempo elettronico e sillabico, denso e sinuoso, insinuante, tempo di dizioni e contraddizioni, gli anni ottanta che r-Esistono, new wave di corsi crepuscolari e ricorsi Shadowplay, eclettismo trip rock, malinconie oniriche e semantiche. Con serietà ma senza lacrime (Meccanismo demolito melanconico) Hikobusha scrive canzoni psicotiche e lucidissime, dure, consanguinee di certa stampa che osa la verità, maldicenti, scomode, tossiche, colte, riconoscenti alle proprie fonti, capaci d’Altro e di osarlo. La danza delle ossa, Normalità?, Dinosauro, Il sapore del sangue, Portami via: ad ogni ascolto si ripropongono, ostili eppure ammiccanti, ad ipnotizzare l’eccesso con la sostanza della carne; sono voce-corpo, rumore, maestria ritmica, corde tese, aria piena di notte. Canzoni dal sobborgo del nostro costato, rettili e impavide, striscianti, sopravvissute: arrivano, e una volte giunte a destinazione mettono radici. Un disco cui porgere il fianco: non tutte le ferite finiscono per nuocere.
Credits
Label: MFA produzioni – 2009
Line-up: Davide Gammon Scheriani (voci,farfisa , synth armonica, programming ), Paolo Zangara ( basso, voce), Marco Strix Silverii (chitarra elettrica ); testi e musiche: Scheriani-Zangara-Silverii (eccetto track 10, Scheriani-Silverii-Fogagnolo); hanno partecipato: Marzetti (scratches add. Programming track 3,6), Clay Gatti (sax track 2,5,6,10), Fabrizio Fogagnolo (contrabbasso, track 10), Maria Lapi (voce, track 2). Produzione artistica: Giovanni Cleis & Jean Marc Tigani. Produzione esecutiva: Davide Gammon Scheriani
Hikobusha, Termine coniato nella seconda metà del XX secolo della psico-patologia transculturale giapponese, per indicare una sindrome sofferta da soggetti miracolosamente scampati alla tragedia di Hiroshima e Nagasaki. Letteralmente si potrebbe tradurre con “vivere con la morte dentro”. Idealmente, il termine può essere allargato al significato di “destino”, “predestinazione”, con tutti gli annessi semantici e soggettivi che ad esso si possono associare. Hikobusha, quindi, nel nostro immaginario, può non essere necessariamente inteso in senso negativo. In fondo, la vita stessa è “Hikobusha”
Tracklist:
- Meccanismo demolito melanconico
- Libero arbitrio
- Scarafaggio Elvis
- La danza delle ossa
- Normalità?
- Malastrada
- Dinosauro
- Il sapere del sangue
- Un angelo tra noi
- Terra di risa & sgomento
- Portami via
- Nessuno si conosce
- Fracasso!
- Hikobusha
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